Il rapper milanese presenta a Tgcom24 il suo ottavo disco uscito l'8 marzo e prodotto tra Italia e Stati Uniti
di Antonella Fagà© ufficio-stampa
Dopo tre anni di pausa dall'ultimo lavoro è uscito l'8 marzo il nuovo album (l'ottavo) di Mondo Marcio: "Uomo". L'artista milanese, nome 'storico' del rap game italiano torna con un disco intimo e molto personale, ma soprattutto maturo, in cui celebra l'essere umano con i suoi pregi e i suoi difetti e che vanta importantissime collaborazioni tra cui il featuring con Mina per il brano "Angeli e Demoni" e la collaborazione di Swede di 808 Mafia di Miami (production team tra gli altri di Jay Z e Dj Khaled e della colonna sonora di "Creed 2") nella produzione: "Sono diventato più consapevole... una persona adulta", dice a Tgcom24.
Sulla scena rap già da oltre 15 anni Mondo Marcio, pseudonimo di Gian Marco Marcello, classe 1986, è ormai un punto di riferimento per l'hip hop targato Italia. Il nuovo album, che arriva a tre anni da "La freschezza del Marcio", segna uno passo importante nell'evoluzione dell'artista milanese. Prodotto tra Italia e Stati Uniti "Uomo" si avvale della collaborazione di nomi internazionali come Swede di 808 Mafia da Miami (un production team che annovera al suo interno nomi come Dj Khaled, Jay Z, Future, Gucci Mane e che ha prodotto la colonna sonora del film 'Creed 2'), Muzicheart e Fastlife Beats di New York, ai quali, ovviamente, si aggiunge lo stesso Mondo Marcio, che in questi anni è molto cresciuto e ha cambiato il suo modo di fare musica...
Cosa è successo al "Solo un uomo", titolo di una delle tue canzoni degli esordi (era il 2006...)?
Non sono più solo. Sono un Uomo, con tanta consapevolezza in più di quando mi sono affacciato alla scena rap da ragazzino. Allora ero "solo un uomo" nel senso di uno contro tutti e ovunque mi girassi c'era una trappola ad attendermi. Ora so cosa sto facendo e mi diverte farlo
In "La freschezza del Marcio" dicevi "Giù la maschera", nella copertina del disco hai scritto una frase molto eloquente che dice: eliminare i propri difetti significa rimuovere ciò che rende unici..."
E' esattamente il senso del disco, un tema ricorrente nei miei lavori, ovvero l'importanza di essere se stessi, con i propri pregi e i propri difetti. Io non ho mai avuto un push, una spinta, né professionalmente né umanamente, se si esclude mia madre, che mi ha cresciuto da sola e mi ha dato forza. Sono stato obbligato a credere in me stesso e visto che i mieI album sono prevalentemente autobiografici. E' di questo che parlo qui. Sii uomo, non fare il ragazzino, apprezza il talento che hai, le cose che hai e prenditi le responsabilità di quello che fai, non agire perché lo dicono gli altri, o per piacere agli altri ma perché credi in quello che sei: un essere umano.
In alcuni brani del disco come DDR (Dio Del Rap) o Leggenda urbana ti confronti con gli altri rapper della scena. Sembri abbastanza critico e ti proclami Dio Del Rap... Ti senti così?
La testa di chi indossa la corona è sempre pesante e io non ho l'ambizione di diventare re di niente. E' vero che in alcuni brani del disco 'me la tiro', ma era necessario, è una cosa che non ho mai fatto nella vita e che non è nella mia natura, ma in molti mi hanno detto che era venuto il tempo, perché nel mondo dell'entertainment nessuno ti regala niente e te lo devi prendere. Diciamo che mi sono preso il mio posto nella scena rap... in fondo sono in pista da 15 anni. Nel rap c'è una sorta di sindrome da pene corto, che è una cosa diversa dalla competizione pura, che c'è ad esempio nello sport, perché se nel rap tu sei il numero uno è come se stessi sottraendo soldi a qualcun altro. Quando è uscito 'Solo un uomo" credevo di aver portato qualcosa di innovativo sulla scena e invece in molti mi hanno considerato scomodo, allora mi sono dovuto fare le spalle più larghe e prendermi i miei spazi, rendermi conto di questa competizione. A dire il vero io sono un po' critico nei confronti di chi pensa di essere già arrivato dopo una canzone di successo... ci vuole molto più tempo per considerarsi arrivati
In quanto alla scena rap attuale cosa pensi?
Sono molto felice di come è diventata, ne ha fatta di strada da quando io muovevo i primi passi e solo in pochi facevano rap. Per assurdo però adesso che lo fanno tutti, succede che non si distingue più tra chi si merita davvero il palco e chi no. E comunque sono dell'idea che ci sia posto per tutti, tutti possono vincere.
Il disco contiene il brano "Angeli e Demoni" creato in collaborazione con Mina...
E' la mia terza collaborazione con Mina. Tutto è cominciato nel 2012, stava uscendo 'Cose dell'altro mondo' e avevo campionato il suo 'Un bacio è troppo poco', glielo avevo spedito per l'approvazione e a lei era piaciuto molto tanto che mi aveva incoraggiato a farne altre. Così è nata l'idea del disco 'Nella bocca della tigre' del 2014, che è composto di campionature di molti suoi brani. Poi nel 2016 è stata lei a chiamarmi per scrivere una canzone per lei e Celentano. Insomma i nostri contatti non si sono mai interrotti. Poi negli ultimi re anni io ho scritto Angeli e demoni, che parla del rapporto odio amore che vivi con il partner, con la tua città, con il tuo lavoro e con noi stessi, e di come hai solo voglia di scappare via e lasciare tutto per cercare qualcosa di nuovo Un brano adatto a Mina, che con la sua voce ha la capacità di trasportarti via su un altro piano astrale.
Quale è la tua ambizione con questo disco?
Dare qualcosa di vero in un mondo finto, dove domina la cultura dell'apparenza e della costante ricerca dell'attenzione superficiale, lasciar qualcosa di tangibile che possa davvero toccare le persone nel loro intimo
Non vuoi raggiungere le prime posizioni, creare la hit del momento?
Certificazioni, fama e soldi mi importavano di più all'inizio ... poi col tempo ti rendi conto che le cose che fanno la differenza sono altre, sono la coerenza, la consapevolezza, la verità. Le hit funzionano solo per un periodo ristretto di tempo
E musicalmente?
Volevo fare un disco vario e coeso allo stesso modo e sono onorato dei produttori che hanno collaborato con me. Il sound è diverso perché volevo fare un disco che venisse ascoltato in loop, ho unito tanti generi musicali con un sound comune, come la mia vita.
Il disco si apre con una canzone 'Top five' , in cui dici "chi ci sarà dopo di te" e chiude con la stessa frase. Chi ci sarà dopo di te?
Il nuovo marcio, questo è l'ultimo disco della mia prima vita, tante cose devono cambiare per fare una nuovo disco. Quando farò una nuova vita, farò anche un nuovo disco. La mia filosofia è che siamo in questo mondo, non siamo di questo mondo. Credo ci sia una separazione tra piano materiale e piano spirituale e quello materiale è futile.
In partenza un tour europeo e poi italiano...
E' dal 2008 che manco dall'Europa, sono felice di ritornare nei più importanti club d’Europa con il mio “Rap God Tour”. Si parte il 1 aprile dal Razzmatazz di Barcellona. Il tour proseguirà, poi il 2 aprile a Dublino (Whelan’s), il 3 aprile a Londra (93 Feet East), il 4 aprile ad Amsterdam (Q Factory). E poi due date evento in programma il 10 aprile a Roma (Largo Venue) e il 18 aprile a Milano (Fabrique). Qui aspettatevi davvero qualcosa di grosso... scenografie top, da spettacolo teatrale e tanta tanta musica dal vivo con la live band al completo...