Era malata da tempo ma in pochi ne erano al corrente
Franca Sozzani, giornalista e direttrice di Vogue Italia, è morta a Milano all'età di 66 anni. Molto impegnata nel sociale e per la ricerca, era malata da tempo, anche se in pochi ne erano a conoscenza. Sulla home page di Vogue.it campeggia una foto sotto la quale si legge "Franca" seguito da un cuore.
La sua malattia era una di quelle incurabili, e lei lo sapeva, ma questo non le impediva di essere in prima linea tra serate di beneficenza e charity proprio per combattere quella malattia. Considerata una delle signore della moda, icona di stile, inconfondibile per la sua predilezione per il look nero, Franca Sozzani era molto impegnata nel sociale e per la ricerca. Fra i tanti progetti da lei ideati per la Fondazione, il Vintage Project è un esempio della possibile alleanza fra gli universi della moda e della ricerca biomedica. Tramite i vintage shop i capi donati dalle star, dagli stilisti e da tutte le persone che aderiscono al progetto vengono venduti al pubblico, destinando l'intero ricavato alla Ricerca Scientifica.
Nata a Mantova il 20 gennaio del 1950 avrebbe compiuto a breve 67 anni. Laureata presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore in lettere e filosofia con una tesi in filologia germanica, ha iniziato la sua carriera lavorando per la rivista "Vogue Bambini" (creata nel 1973).
Nel 1980 prende la direzione di "Lei", tre anni dopo, dirige anche "Per Lui", la versione maschile di "Lei". Direttrice di "Vogue Italia", posizione che ha ricoperto dal 1988 e dal numero di ottobre 2006, è stata anche direttore responsabile di "L'Uomo Vogue".
Oltre a ricoprire queste cariche, Franca Sozzani è stata direttrice editoriale della casa editrice Condé Nast per l'Italia e, dal marzo 2013, presidente della Fondazione IEO Istituto Europeo di Oncologia. A febbraio 2010 ha lanciato il sito internet Vogue.it, il primo portale al mondo intestato alla testata di moda. Successivamente le sono state affidate altre due testate cartacee: "Vogue Gioiello" e "Vogue Accessory".
A lei è dedicato il film "Franca: caos and creation", diretto dal figlio Francesco Carrozzini e presentato all'ultima mostra di Venezia. Già in quella occasione la Sozzani era malata ma aveva fatto giurare a tutte le persone coinvolte per il documentario di non far uscire la notizia in alcun modo.
Dello stile diceva: "Oggi non ce n'è uno. Secondo me le persone dovrebbero comprare piu' specchi che abiti per vedersi prima di uscire: per inseguire la moda c'è gente disposta a tutto ma io penso che bisogna corrispondere con gli abiti alla propria personalità, questo è lo stile. Se devo diventare la testimonial di firme, una specie di prototipo di qualcun altro, allora che mi paghino".
Per anni e anni la 'nostra' Anna Wintour ha dettato la linea in tema di moda, stilisti, modelli e stile. Una donna tosta, guerriera e combattiva. Franca Sozzani non aveva esitazioni a definirsi: "Pantera di sicuro, ho lottato tutta la vita per quello che ho fatto, me lo sono guadagnato con la lotta tutto, la determinazione è la mia guida. Prendiamo Vogue, sulla carta doveva essere solo 'glossy', un giornale con bei cappotti e belle gonne, invece l'ho usato per lanciare messaggi, appoggiare campagne''. Non si definiva una donna di potere, come pure era: "Sono una donna che lavora e lavora parecchio e si è battuta per cose che ha voluto, anche rischiando, per tre volte mi stavano licenziando, ma se fai un lavoro in cui credi e hai la fortuna che ti riconoscono le cose che hai fatto, si' forse a quel punto hai potere, che vuol dire che hai vinto tu nell'esporre le tue idee"