Il ritorno dell’opera drammaturgica più conosciuta di Arthur Miller
Settantuno anni dopo la sua prima rappresentazione (avvenuta al Morosco Theatre di New York il 10 febbraio 1949) ritorna sui palcoscenici dei più importanti teatri italiani “Morte di un commesso viaggiatore”, l’opera drammaturgica più conosciuta di Arthur Miller. La regia della nuova versione è firmata da Leo Muscato, che dirige un cast di attori capitanato da Alessandro Haber e Alvia D’Amico. Una coproduzione Goldenart con il Teatro Stabile del Veneto e il Teatro stabile di Bolzano.
Il debutto, mercoledì 5 febbraio - in prima nazionale - al Verdi di Padova. Poi lo spettacolo inizierà la tournée nei maggiori teatri nazionali, andando in scena anche al Duse di Bologna dal 20 al 22 marzo, all’Eliseo a Roma, dove sarà in scena dal 24 marzo al 9 aprile, al Goldoni di Venezia dal 13 al 16 febbraio e in aprile al Politeama greco di Lecce.
“Morte di un commesso viaggiatore” è una sorta di viaggio nel lato oscuro dell’American dream. Racconta di un venditore, ormai sul viale del tramonto, non più produttivo, non più utile e quindi condannato all’oblio.
Ad interpretarlo sulla scena Alessandro Haber, che dopo essersi cimentato, giovanissimo, nel ruolo di Biff, il figlio del protagonista, sarà ora per la prima volta l’esausto commesso viaggiatore Willy Loman, un piccolo che sogna ad occhi aperti il successo facile e veloce. Senza rendersi conto di essere solo un mezzo fallito, che si guadagna da vivere con la parlantina. Uno che ha allevato i figli al culto dell’apparenza finendo col farne dei falliti. Nemmeno il suicidio riuscirà a dare postuma dignità alla sua esistenza.