L'organista del gruppo roots-rock lavorò con Bob Dylan, è morto nel sonno in una casa di riposo di Woodstock a 87 anni
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Addio a Garth Hudson. Il musicista, ultimo sopravvissuto del leggendario complesso The Band, è morto nel sonno in una casa di riposo di Woodstock a 87 anni. Con lui scompare un pezzo della storia del rock. Il suo approccio all'organo hanno contribuito a conferire un tocco distintivo al roots-rock del gruppo canadese-americano.
Robbie Robertson, il chitarrista e paroliere di molte canzoni della Band, oltre che della colonna sonora di Killers of the Flowers Moon di Martin Scorsese, era morto a sua volta nell'agosto 2023.
Hudson era il più tranquillo del complesso nato col nome originale degli Hawks come gruppo di sostegno a Ronnie Hawkins e che nel 1966 fu scelto da Bob Dylan per aprire la sua prima tournée dopo la "svolta elettrica" al centro del biopic "A Complete Unknown" con Timothée Chalamet.
Nato a Windsor nell'Ontario, si era fatto le ossa da musicista molto giovane suonando inni nell'impresa di pompe funebri di uno zio, poi studio' al conservatorio di Toronto imparando preludi e fughe di Bach. "Amavo anche Mozart e Chopin ma avevo problemi a leggere gli spartiti. Cosi' imparai l'arte dell'improvvisazione", aveva confessato nel memoir di Levon Helm, un altro membro del gruppo.
Hudson non contribuì mai vocalmente alle canzoni della Band ma il suo sound era inconfondibile. Il gruppo ebbe un impatto significativo sulla scena rock e folk-rock, con uno stile che combinava diversi generi musicali come rock, folk, country, blues e gospel e che viene considerata cruciale nell'evoluzione del roots -rock, un genere che riporta alle radici della musica americana.
The Band fu poi resa famosa in tutto il mondo quando, dieci anni dopo, Scorsese ne immortalò l'ultimo concerto a san Francisco nel film documentario "L'Ultimo Valzer". Del rapporto con Dylan si ricordano anche il ruolo nei leggendari Basement Tapes, dopo i quali Robertson, Hudson e gli altri (Levon Helm, Rick Danko e Richard Manuel), emersero autonomamente con un sorprendente album di debutto nel 1968, "Music From Big Pink", che li consacrò come una delle band rock più importanti del momento.