L'attore romano è morto a Roma all'età di 84 anni, aveva esordito con Sordi nel 1968 e nella sua carriera ha interpretato oltre 70 film e svariate fiction
© IPA
È morto a Roma, all'età di 84 anni, l'attore Gianfranco Barra, volto popolare di tanti film, caratterista di razza che ha lavorato con registi come Steno, Dino Risi, i fratelli Vanzina, fino a Pupi Avati. Nato a Roma il 5 aprile 1940, debuttò accanto ad Alberto Sordi nel 1968 nel film "Il medico della mutua" di Luigi Zampa, alternando poi interpretazioni drammatiche come in "Detenuto in attesa di giudizio" di Nanni Loy e brillanti come in "Che cosa è successo tra mio padre e tua madre?" di Billy Wilder.
Tra gli anni 70 e i primi 80 Barra ha girato numerosi film con Steno, da "La poliziotta" a "Il padrone e l'operaio", "Doppio delitto", "Fico d'india", "Banana Joe", ma fu apprezzato anche da Dino Risi in "Mordi e fuggi" e da Franco Brusati in "Pane e cioccolata". Recitò con Ugo Tognazzi e Paolo Villaggio ne "La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone" di Avati e con Monica Vitti e Adriano Celentano in "L'altra metà del cielo" di Franco Rossi. Tra le sue apparizioni quelle in "Gian Burrasca" di Pier Francesco Pingitore e in diverse commedie dei Vanzina come "Eccezzziunale... veramente", "Sapore di mare", "La partita".
A confermare la sua versatilità, i ruoli in film drammatici come "Domani accadrà" di Daniele Luchetti o "Il muro di gomma" di Marco Risi, che poi lo rivolle per la commedia "Nel continente nero". Negli anni 90 Barra ha prestato il volto anche alla fiction tv, in serie come "Il barone" e "Positano", dedicandosi poi ancora a film impegnati come "Giovanni Falcone" di Giuseppe Ferrara o commedie all'italiana come "Panni sporchi" di Mario Monicelli. Diretto da Ezio Greggio in "Svitati", ha recitato anche in produzioni internazionali come "Il talento di Mr. Ripley" di Anthony Minghella e "Heaven" di Tom Tykwer, e di nuovo con i Vanzina ne "Il pranzo della domenica", tornando poi al piccolo schermo per le serie "Benedetti dal Signore", "Un ciclone in famiglia", "L'onore e il rispetto". Tra le ultime interpretazioni, "Nero bifamiliare" di Federico Zampaglione e "La cena per farli conoscere" di Avati.