AVEVA 57 ANNI

Morto Mark Lanegan, icona del grunge con gli Screaming Trees

Il cantautore aveva 57 anni, era stato leader di una delle band fondamentali della scena alternativa americana. Non si conoscono le cause del decesso

23 Feb 2022 - 10:06
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È morto improvvisamente a 57 anni Mark Lanegan, pioniere e icona del grunge con gli Screaming Trees e poi protagonista di una carriera solista di successo. La sua voce, profonda, gutturale, specchio del lato oscuro dell'anima, ha segnato gli ultimi trent'anni del rock alternativo. Ignote al momento le cause del decesso del musicista. "Il nostro amato amico Mark Lanegan è morto questa mattina nella sua casa di Killarney, in Irlanda" si legge in una nota sugli account social ufficiali del cantautore. Nel 2021 aveva avuto il Covid, a causa del quale era finito in terapia intensiva, in bilico verso la morte per oltre tre settimane. Un’esperienza drammatica che ha descritto in un libro autobiografico, "Devil in a coma".

Lanegan è stato il frontman degli Screaming Trees dal 1985 al 2000, autori di otto album che si sono ritrovati in mezzo al boom del grunge di Seattle, prendendosi un posto accanto a blasonate band come Nirvana, Pearl Jam, Soundgarden, Alice in Chains. Intanto una vita sregolata lo aveva portato più volte vicino al fondo degli inferi, e gli abusi vari di droghe e alcol lo avevano etichettato come "ultimo sopravvissuto del grunge".

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Una volta affrancatosi dalla scena di Seattle ha proseguito con una carriera solista variegata in cui ha messo a punto una variante blues cupa e profonda da crooner che può ricordare a tratti Nick Cave. È apparso nei dischi dei Queens of the Stone Age e dei Soulsavers, ha collaborato con l’ex cantante dei Belle and Sebastian Isobel Campbell e con Greg Dulli degli Afghan Whigs nei Twilight Singers. Tanti dischi, diversi progetti e generi musicali, con una capacità di rinnovarsi e di affiancare un'immagine di rockstar maledetta a quella di interprete curioso. Una varietà complessa che aveva spiegato così: "Il mondo non è in bianco e nero, non siamo persone bidimensionali: ciò che è oscurità per una persona può essere luce per un’altra".

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