Esce il nuovo disco "Ogni maledetto giorno" del rapper romano, che a Tgcom24 racconta: "Con le mie canzoni cerco qualcuno con cui condividere le mie emozioni"
di Antonella FagàLui è Giorgio Ferrario, classe 1992, in arte Mostro, rapper romano dalle rime taglienti, i testi dissacranti, le parole violente e nome di punta della scuderia rap romana, che fa capo all'etichetta indipendente Honiro. Con il suo nuovo album, il terzo da solista (ha fatto coppia con LowLow fino al 2014) "Ogni maledetto giorno", in uscita oggi, apre la sua gabbia mentale e in 12 tracce dure e crude "cerca di stravolgere le regole...", come racconta a Tgcom24.
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"Io non sono un rapper, sono un problema... sono vivo ed esisto, mi sbrano la vita ad ogni respiro", è una frase del primo pezzo del nuovo album, "Poison"... Se non sei un rapper cosa sei?
Sono un Mostro, mi chiamo Giorgio, ho 25 anni e vengo da Roma, "Poison" è la prima traccia del disco, una vera e propria intro e volevo che fosse un brano con il quale presentare all'industria della musica italiana il mio modo di essere e per questo ho cercato di stravolgere le regole e mettere in dubbio i concetti di base di un artista. Quando dico "non sono un rapper" in realtà lo faccio per fare una rima, poi dico anche "sono un problema" e sono un problema... per chiunque voglia competere con me, il rap è competizione e mi piace ogni tanto lanciare qualche frecciatina
Come è nato questo disco?
E' un disco che nasce in un momento molto particolare della mia vita, uno dei più complicati e difficili. Venivo da un periodo in cui avevo perso molte persone, per una ragione o per l'altra. Sembra un disco forte, perché sentivo il bisogno di urlare quello che sentivo dentro. Credo sia cambiato molto il mio approccio rispetto a come vedo la vita adesso, mi sono successe delle cose, che mi hanno sbattuto in faccia la realtà e adesso so quali sono le cose importanti della vita, dove voglio arrivare e cosa voglio prendermi da questa musica.
Cosa vuoi prenderti?
Sono una persona perennemente insoddisfatta, non sono mai contento di quella che è la mia vita né personalmente, né professionalmente. Con la musica sento la possibilità di prendere la mia rivincita. E' l'unica cosa che so fare nella vita e che mi abbia mai interessato, questa è la mia strada e ho puntato tutto su questo. Credo che il mio obiettivo non siano la fama, i soldi, il successo, bensì quello di realizzarmi come persona riuscire a trasmettere la mia identità in quanto Giorgio, tramite Mostro
Disco ben costruito per quello che riguarda le metriche, le rime, in quanto al sound e alle basi che lavoro avete fatto?
Per quanto riguarda le strumentali e il sound abbiamo cercato di fare un upgrade, cambiare restando però noi stessi. C'è stato un avvicinarsi alle ritmiche delle nuova musica hip hop, alle batterie trap. Ma abbiamo cercato di prendere le cose che ci piacevano di quella musica e farle nostre.
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Possiamo dire che sia il disco del riscatto?
Speriamo. Se andrà bene lo chiameremo così
Però sei ancora disilluso e arrabbiato...
Ti mentirei se ti dicessi che va tutto bene... Essere arrabbiato mi rende più concreto... E' il mio mood di questo momento. Ma sono anche contento di poter condividere questo disco con altri
Qual è il messaggio, se ce n'è uno, dell'album?
Non lo so se c'è un messaggio, e non so se la musica debba per forza averlo, non mi sento Gandhi, io voglio solo raccontare la mia vita e spero che ci sia qualcuno che si possa rivedere e sentirsi così meno solo. Il mio messaggio involontario è di mostrare alla gente che alcune cose,per quanto negative, si possono cambiare, far sentire le persone meno sole. Cercare qualcuno con cui condividere le mie emozioni
Il rap salva la vita dici in "Ogni maledetto giorno", cosa ti senti di dire ai giovani che vogliono fare rap?
Il primo consiglio che do è di non avere fretta. Il rap è un genere in crescita, ogni giorno c'è un rapper diverso che emerge sulla scena. Io raccomando loro però di non fare uscire prodotti acerbi, di chiudersi in cameretta senza far uscire nulla finché non ci si sente davvero pronti, per affinare il proprio prodotto. Ci vuole tanto allenamento
Ci sono featuring nell'album?
Non amo molto le collaborazioni, le faccio con pochi perché sono molto geloso della mia musica e collaboro solo quando sento la necessità di quel determinato rapper su un determinato brano, in determinate situazioni. In questo disco ho voluto collaborare con tre artisti. Con Shiva, super talentuoso e molto bravo, con Sercho artista della squadra Honiro e con Jamil, artista di Verona, il personaggio più distante dalla mia realtà, ma che sento molto affine, perché è un "renegade" della scena musicale come me, un lupo solitario...
Dove ti collochi nell'universo rap?
Ho sempre fatto tutto da solo... Non mi sento di far parte di una scena, io voglio costruire una scena a parte ed essere io il centro di questa nuova scena, e non voglio essere mischiato con nessun altro.
Quanto c'è di te in questo disco?
E' un album che riflette tanti aspetti della mia personalità spesso estremizzati, come quando dico che sono pazzo e schizofrenico, ma quello è il mio stile e mi piace raccontare le cose così per provocare. In realtà è disco molto introspettivo, che se ascoltato al primo impatto può sembrare forte, violento e fine a se stesso, ma c'è molto di più, c'è la mia storia.
Con l'uscita del disco parte anche l'instore tour, ecco le date degli incontri e dei firmacopie:
01/09 ROMA - DISCOTECA LAZIALE
02/09 VARESE - VARESE DISCHI
02/09 MILANO - MONDADORI DUOMO
03/09 GENOVA - MONDADORI VIA XX SETTEMBRE
05/09 STEZZANO (BG) - CC LE DUE TORRI
07/09 BOLOGNA - FELTRINELLI PIAZZA RAVEGNANA
09/09 LATINA - FELTRINELLI VIA DIAZ,
10/09 NAPOLI - FELTRINELLI PIAZZA GARIBALDI
11/09 SALERNO - FELTRINELLI CORSO GARIBALDI
12/09 FOGGIA - MONDADORI VIA OBERDAN
12/09 BARI - FELTRINELLI VIA MELO
14/09 CATANIA - FELTRINELLI VIA ETNEA