Mr Rain presenta "Petrichor"
© Ufficio stampa
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Uscito il 12 febbraio è il terzo album del giovane cantautore, che per il titolo si è ispirato al termine petricore, ovvero il profumo di pioggia sulla terra asciutta
Dopo il grande successo di "Fiori di Chernobyl", tra le canzoni più ascoltate del 2020, Mr Rain (vero nome Mattia Balardi) è tornato con un nuovo album, "Petrichor", che significa letteralmente "profumo della pioggia". "Io scrivo, compongo è sono ispirato solo quando piove...", racconta a Tgcom24 il giovane di Desenzano del Garda, che del suo terzo disco da solista, nato durante la pandemia, dice: "Ci ho messo più cuore che in ogni altro lavoro precedente...".
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Partirei proprio dal cuore che è contenuto in questo album...
Mi sono impegnato moltissimo per realizzare questo lavoro, ho fatto fatica ad aprire il mio cuore, ma ora ne vado fiero. E' l'album nel quale ho messo più cuore.
Come è nato?
Dopo l'ultimo disco, un anno e mezzo fa, ho avuto un periodo buio e cupo, a causa di problemi personali e lavorativi, con il classico blocco dello scrittore. Non avevo più voglia di scrivere, di produrre, un anno di stop totale. Ne sono uscito con "Fiori di Chernobyl", che ho scritto per consolarmi, per aiutarmi ad uscire da quel buio e da lì è partita l'ispirazione per disco, l'idea di "Petrichor", durante la quarantena, da lì è cominciato tutto, senza pressioni, solo con la voglia di fare canzoni nuove, di ricominciare...
E ricominciare è un po' uno dei leit motiv di questo disco, ne parlano "A forma di origami", Ricomincio da me"...
Durante il lungo periodo di lockdown ho avuto la possibilità di acquisire cose che non sapevo di me, di imparare a conoscermi meglio, a rivalutare quello che facevo e che vedevo e ho deciso di ripartire. Ricominciando da me.
Cosa significa esattamente?
Ricominciare da me significa ricominciare dalla mia persona, non dall'artista, perché credo che il me stesso sia la cosa che ho sacrificato di più in questi anni, impegnato dal lavoro, cercando sempre di superarmi, in perenne competizione con me stesso. Spesso ho perso il focus e allora mi sono chiesto: passano gli anni ma io cosa sto facendo per me stesso? Voglio semplicemente dedicarmi più tempo come persona, viaggiare, andare al cinema, occuparmi delle persone ch emi stanno accanto...
E ci sei riuscito?
Sono arrivato a questo pensiero attraverso un processo, che ha avuto il suo svolgimento soprattutto nel 2020, ma che è ancora in corso... è un cammino, ma è cominciato
Un altro leit motiv è il tema del doppio, ne parli in molte canzoni da "Nemico di me stesso" a "Elevator" e "Sentieri sulle guance"...
L'album parla del conflitto delle due persone che ho dentro. Io cerco perennemente di trovare un equilibrio, un punto di incontro, un dosaggio e chiudo il disco proprio con una promessa a me stesso quella di ricominciare da me, partendo dal casino per cercare l'equilibrio.
Sei doppio e in conflitto anche nella musica?
Sì c'è una seconda parte di me che ho tirato fuori in "Non fa per me", una parte che ho coltivato anni fa e che poi ho abbandonato crescendo, ma non del tutto. Ogni tanto la tiro fuori e in questo album è proprio nel brano "Non fa per me", dove esce un lato di me che mi affascina e che non voglio abbandonare, il lato di me più rissoso, la testa calda che c'è in me
In "Forma di origami" dici: "Prima. Ma ora siamo nel poi"; cosa è il poi per te?
Il poi è la continua crescita che sta avvenendo, è imparare a convivere con quello che mi fa soffrire, ma soprattutto è non dimenticare, ripartire
Ti fai chiamare Mr Rain e titolo del disco si ispira al termine petricore, ovvero "profumo della pioggia", cosa significa la pioggia davvero per te?
E' il momento in cui entro in sintonia con me stesso, mi sento a casa, riesco a scrivere, riflettere comporre solo quando piove, è fonte di ispirazione, sarà l'odore, sarà non so cosa. Io compongo da ottobre a marzo aprile... quando è più piovoso, col bel tempo non riesco a produrre nulla
“Non c’è più musica” è il nuovo singolo con Birdy, la cantautrice inglese di fama internazionale che nel 2011 ha conquistato tutto il mondo con le sue cover di "Skinny love" e di "People help the people”, come è avvenuto il vostro incontro?
L'unica cosa che rimpiango è di non avere avuto ancora l'occasione di La collaborazione è nata per una scommessa personale, le ho scritto, sono un suo fan, trovo che abbiamo mondi molto simili, un sentire molto simile, sono molto orgoglioso di questa collaborazione
Stessa cosa è successa con il feat con Hopsin in "Nemico di me stesso"?
Durante il primo lockdown ho provato a scrivergli e lui mi ha risposto subito, non volevo crederci, io lo seguo da sempre è una specie di mito un sogno per me. Tutt'ora quando guardo la scritta feat. Hopsin non ci posso credere ancora, mi sembra surreale è come fare un fest con Eminem
A chi si rivolgono le tue canzoni?
Sono rivolte a me, le scrivo per aiutarmi a superare certe cose, per consolarmi, e poi a a chi mi circonda, parlo delle miei esperienze di cosa vivo, non scrivo per costruire una hit
E proprio per questo pur essendo uno degli esponenti hip più interessanti del panorama resti fuori dal giro...
Sto bene dove sono, ora come ora poi non mi sento più di appartenere alla scena hip hop non sono più un rapper non so cosa sono, ma non c'entro nulla con quella scena e non mi interessa entrarci