Il rapper ha pubblicato il nuovo singolo che, ironia della sorte, si adatta perfettamente al momento che stiamo vivendo per l'emergenza coronavirus. Tgcom24 ne ha parlato con lui
di Massimo Longoni© Ufficio stampa
Si intitola “Fiori di Chernobyl” il nuovo singolo di Mr Rain, uno dei cantautori rap under 30 più maturi della scena italiana. Un autore capace di parlare di tematiche impegnate, con attenzione alle parole e non solo alle rime per raggiungere un rap a volte romantico. "Il brano nasce da un mio momento di difficoltà - racconta a Tgcom24 -. E' un'esperienza personale ma dal valore universale e spero possa essere di aiuto anche a chi l'ascolta"
I casi del destino a volte sono strani.. E così capita che un brano nato in realtà alcuni mesi fa, esca proprio in un momento in cui assume suo malgrado un significato diverso, sembrando il racconto di ciò che il mondo intero sta vivendo. "E' una canzone che rispecchia un po' questo periodo, racconta di qualcosa che ora stiamo vivendo un po' tutti - dice lui -. L'ho finita a fine dell'anno scorso. Ho scelto questo titolo perché credo che dopo qualsiasi problema, anche la catastrofe peggiore, in qualche modo ci si riesca ad alzare e riprendersi".
Qual è stato lo spunto di questa canzone?
In questo ultimo anno ho passato un momento buio. Vivevo in un loop per cui ogni volta che riuscivo a passare un problema ne arrivava un altro, sembrava una catena infinita. Ho scritto questa canzone per aiutarmi a passare questo periodo. Credo che possa dare una mano anche in questo periodo.
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Nasce quindi da un problema personale che diventa metafora di una situazione universale?
In generale, quando hai problemi e sei demoralizzato, devi pensare positivo e un giorno migliore arriverà.
E a te è servita?
Sì, io ora sto uscendo da quel periodo e la canzone mi ha dato una grossa mano. Spero possa fare lo stesso effetto su chi l'ascolterà.
L'anno scorso il disastro di Chernobyl è tornato d'attualità anche grazie a una serie tv di grande successo. E' stata una fonte di ispirazione?
In realtà la serie ancora non l'ho vista. In realtà il titolo nasce dalla prima frase che ho pensato per il brano, ovvero che a Chernobyl ora crescono i fiori, quindi in qualche modo sono tornati alla "normalità". E intorno a quella frase ho costruito tutto.
La canzone arriva a un anno dal precedente brano con Martina Attili. Il momento difficile ha coinciso anche con una crisi creativa?
Anche. I problemi inevitabilmente si riverberano sul lavoro quindi ho avuto anche un blocco. Ho fatto un po' di mesi di pausa, durante i quali ho pensato più a me e meno al lavoro. Adesso ho ripreso il mio ciclo e mi sono chiuso in studio a lavorare.
A causa dell'emergenza sanitaria siamo un po' tutti reclusi in casa. E' una condizione nella quale riesci a lavorare o ti senti un po' sospeso?
A dire il vero non la vivo malissimo, anche perché ultimamente ho vissuto molto chiuso in casa quindi per me non è che la situazione sia cambiata granché. Mi manca un po' girare fuori per stimolare la creatività, ma per il resto ho il mio studio in casa e quindi vado avanti a lavorare.
Hai già una timeline per l'uscita dell'album?
Sto lavorando a tutti i pezzi, l'obiettivo è quello di pubblicare l'album entro la fine dell'anno. Ma sicuramente prima usciranno altri singoli quindi sono fiducioso che sarà un bell'anno.