IL DISCO D'ESORDIO "MICHEL"

Mudimbi: "Faccio rap... ma non chiamatemi rapper"

Di origini congolesi, nato e cresciuto a San Benedetto Del Tronto, "Michel" è il suo album d'esordio. Tgcom24 lo ha intervistato

di Antonella Fagà
20 Lug 2017 - 11:45
 © ufficio-stampa

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Colorato, un po' scurrile ("quanto basta per arrivare a tutti...") divertente, ironico e pungente. Mudimbi, che di nome fa Michel come il titolo del suo album d'esordio (uscito il 24 marzo) non fa sconti per nessuno e sulla scena rap si considera un "outsider", lontano dai cliché: "Sono Mudimbi e faccio rap, ma chiamarmi rapper non mi va", racconta a Tgcom24, l'artista che, il 2 settembre, sarà tra i protagonisti  dell'Home Festival di Treviso

Di origini congolesi, nato e cresciuto a San Benedetto Del Tronto, Mudimbi pubblica nel 2013 la traccia e il video di "Supercalifrigida" che subito spopola in radio e su trapmusic.net. Un Ep con 5 tracce, pubblicato un anno dopo, poi niente più fino al 24 marzo 2017 quando arriva il suo album d'esordio “Michel”, 12 tracce dalle rime taglienti ed affilate, le sonorità che spaziano dalla trap al raggae, passando per techno, dubstep e dance e alcuni video dissacranti, come "Schifo" e Empatia", con i quali si conferma un artista da tenere d'occhio. La sua mission? Divertire e intrattenere, adulti e bambini, come fa con il fumetto all'interno dell'album stesso, disegni da colorare, ritagliare e spezzettare. "Un gioco, come all'asilo!".

Mudimbi ma tu ti consideri o no un rapper?
Mi considero un rapper perché faccio rap, però la parola è fuorviante perché l'immaginario collettivo ha creato un personaggio pieno di cliché, e io non mi sento, da quel punto di vista, di definirmi così

Cos'è il rap per te?
Un mezzo per esprimere qualsiasi cosa. E' parlare in rima. Io l'ho sempre vissuto come un gioco, ma non nel senso di qualcosa di banale, bensì qualcosa che serve anche ad intrattenere. Rap sono le battute che faccio con gli amici, il far ridere le persone... il tutto semplicemente messo in rima

"Michel" sta andando bene ed è il compendio del Mudimbi pensiero, perché è uscito solo adesso?
Dopo “Supercalifrigida” ho cominciato a lavorare come meccanico in un'officina, dovevo pagare le bollette e mantenermi. Ma a quel punto non avevo più molto tempo per occuparmi di un disco. Intanto però scrivevo, sempre. Così ho raccolto un bel po' di materiale. Poi finalmente ho deciso, mi sono preso la responsabilità della mia vita scegliendo un mio percorso, non dettato dal dover pagare le bollette e mi sono licenziato per dedicarmi solo a questo e quindi la scelta è stata inevitabilmente il disco, il materiale ce l'avevo già e anche il tempo per scegliere e per selezionare...

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Si può dire che i testi delle tue canzoni siano "leggeri”?
Leggeri perché sono accessibili ad un utente medio, se hai l'attenzione e la pazienza di andare un po' più a fondo però e di assaporare la spina dorsale della canzone ti rendi conto che non lo sono. Prendi “Tipi da club”, per esempio, all'apparenza sembra una canzoncina allegra e basta, poi però ti rendi conto che è drammatico che qui tipi da club siano la nostra realtà...

E di “Empatia”di cui è appena uscito un divertente video cosa racconti?
La canzone la scrissi quando ero innamorato, la prima metà per una ragazza e la seconda per un'altra e l'ho scritta di getto, una dichiarazione d'amore e una serenata rap. Poi però quando dovevo fare il video ero un po' preoccupato di dover fare un video d'amore, che sui social forse non sarebbe stato apprezzato, e così mi sono inventato qualcosa per canalizzare tutta l'ironia che la gente si aspetta da me, ho ripreso quattro film d'amore e ne ho fatto la parodia con me come protagonista...

E adesso cosa farai?
Un nuovo disco!! Intanto mi focalizzo sul tour (queste le date: 23/07/17 Musical Zoo, Brescia BS 27/07/17 Summer Nite Festival, Mogliano Veneto TV 12/08/17 Reasonanz, Lorento AN 16/08/17 Geko, San Benedetto del Tronto AP 01/09/17 Bum Bum Festival, Trescore BG 02/09/17 Home Festival, Treviso TV 03/09/17 Open Air Green Theatre, Bra CN). La mia grande forza è il live perché riesco ad esprimere un'energia che dall'album non arriva, coinvolgo le persone, sono molto fisico, c'è tutta una scenografia e un immaginario da palcoscenico, cambi di costume, come una valletta di Sanremo! E persino uno spogliarello!!

Il tuo linguaggio è spesso un po' scurrile, le mamme potrebbero non gradire...
Io ho una grossa fan base di mamme e di milf!!! Nei concerti ho visto anche i padri e le madri dei ragazzini che si divertivano. Il linguaggio è scurrile, ma è il linguaggio che parliamo tra noi io e io ci tengo a usare un linguaggio colloquiale, accessibile a tutti, se usassi un linguaggio ripulito, certe cose non avrebbero la stessa forza e non arriverebbero allo stesso modo alle persone.

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