La hit dei portoricani Luis Fonsi e Daddy Yankee ha raggiunto 4,6 miliardi di visualizzazioni. Superata "Sorry" di Justin Bieber
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Con ben 4,6 miliardi di riproduzioni, "Despacito", il tormento estivo del 2017 dei portoricani Luis Fonsi e Daddy Yankee è la traccia più ascoltata di tutti i tempi sulle piattaforme di streaming. Lo ha annunciato Universal Music Latin Entertainment. Il precedente record apparteneva a Justin Bieber con la sua canzone "Sorry", sentita 4,38 miliardi di volte.
La terza posizione è ora occupata da Ed Sheeran, la cui "Shape of You" è stata ascoltata per 4,07 miliardi di volte. Le polemiche relative al cantautore britannico - sia sulla sua esibizione al festival di Glastonbury, sia sulla sua partecipazione a "Game of Thrones", che lo hanno portato a chiudere l'account Twitter - non hanno dunque scalfito il suo rendimento su YouTube e Spotify.
Il notevole successo di "Despacito" è dovuto non solo alla versione originale - diventata virale dopo la sua uscita a gennaio 2017 - ma anche a Justin Bieber, che ha partecipato a un remix della canzone. Così Fonsi, in una nota, ha accolto la notizia: "Lo streaming è un connettore per il pubblico di tutto il mondo e ha aiutato la mia musica a raggiungere ogni angolo del pianeta. E' veramente un onore sapere che 'Despacito' è ora la canzone più ascoltata in streaming della storia". Anche Daddy Yankee può gioire: è il primo artista latino a guidare lo streaming di Spotify, grazie in parte proprio al successo di "Despacito".
La hit, peraltro, ha raggiunto un altro importante traguardo: è diventata, infatti, la prima canzone in spagnolo a raggiungere la vetta della classifica "Hot 100" di Billboard negli Stati Uniti. Non accadeva dai tempi di "Macarena", tormentone del 1996 del duo musicale Los del Rio.
E intanto in Malesia... - Il governo della Malesia ha messo al bando "Despacito" dalle radio e tv statali del Paese dopo una denuncia pubblica che giudica osceno il testo. I cittadini locali, tuttavia, potranno ascoltare in forme alternative la hit dell'estate, poiché la censura non riguarda le stazioni private, e nemmeno YouTube e altri servizi che offrono musica in streaming, ovvero i canali che più hanno contribuito al successo della canzone. Il ministro della Comunicazione Salleh Said Keruak, in ogni caso, ha esortato anche le stazioni radio private a non riprodurre la canzone.