Ne ha dato l'annuncio la rock band americana sui suoi profili social. Il decesso, a 50 anni, in un hotel di Bogotà, dove era in programma una tappa del tour sudamericano
E' morto a 50 anni Taylor Hawkins, batterista dei Foo Fighters. Ne ha dato l'annuncio la rock band americana sui suoi profili social. "La famiglia Foo Fighters è devastata dalla tragica e prematura perdita del nostro amato Taylor Hawkins", ha twittato alle 4, ora italiana, il gruppo fondato nel 1994 a Seattle dall'ex batterista dei Nirvana, Dave Grohl. Hawkins lascia la moglie Alison e tre bambini.
L'annuncio della morte improvvisa - La band avrebbe dovuto suonare a un festival a Bogotà, in Colombia, nel corso di un tour sudamericano. L'ultimo concerto di Hawkins è stato domenica in un altro festival a San Isidro, nella provincia di Buenos Aires, in Argentina.
Non ci sono, al momento, dettagli sulle cause del decesso. Auto della polizia, un'ambulanza e fan si sono radunati fuori da un hotel nel nord di Bogotà, dove dovrebbe trovarsi Hawkins.
"Il suo spirito musicale e la sua risata contagiosa vivranno con tutti noi per sempre", si legge sull'account Twitter ufficiale della band. "I nostri cuori sono con sua moglie, i suoi figli e la sua famiglia", continua il messaggio.
Le autorità in Colombia non hanno commentato la morte di Hawkins. L'ambasciata americana a Bogotà ha espresso le proprie condoglianze in un tweet.
La carriera - Nato nel 1972 in Texas, a Fort Worth, e cresciuto in California, a Laguna Beach, Oliver Taylor Hawkins, questo il suo nome completo, ha suonato la batteria per i Foo Fighters per 25 dei 28 anni di esistenza della band. Insieme al cantante e chitarrista Dave Grohl, Hawkins ha interpretato ruoli di primo piano nei video della band e nella recente commedia horror "Studio 666".
I suoi esordi in una piccola band della California meridionale prima di ottenere il suo primo concerto importante come batterista per il cantante canadese Sass Jordan.
Hawkins era stato anche il batterista in tournée di Alanis Morrissette; si era unito ai Foo Fighters nel 1997. Con Grohl si era incontrato proprio nel backstage di uno spettacolo di Morrissette. Ha suonato nei più grandi album della band, tra cui "One by One" e "On Your Honor" e in singoli di successo tra cui "My Hero" e "Best of You".
Hawkins è apparso per la prima volta con la band nel video del 1997 della canzone più popolare dei Foo Fighters, "Everlong", anche se non si era ancora unito al gruppo quando la canzone è stata registrata.
Nel suo libro del 2021, "The Storyteller", Grohl ha definito Hawkins il "fratello di un'altra madre, il mio migliore amico, un uomo per il quale prenderei una pallottola".
"Al primo incontro, - ricordava il frontman nel volume, - il nostro legame è stato immediato e ci siamo avvicinati ogni giorno, ogni canzone, ogni nota che abbiamo suonato insieme. Sono grato di esserci trovati in questa vita".
All'agenzia di stampa Associated Press nel 2019 Hawkins aveva riferito di essere stato influenzato da Stewart Copeland dei Police, Roger Taylor dei Queen e Phil Collins, che secondo lui era "uno dei miei batteristi preferiti in assoluto. Sai, la gente dimentica che era un grande batterista e anche un bravo ragazzo".
Il cordoglio del mondo del rock - "Dio ti benedica, Taylor Hawkins", ha scritto su Twitter il chitarrista dei Rage Against The Machine Tom Morello, pubblicando una foto insieme al collega.
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