© Ufficio stampa
© Ufficio stampa
Si sono svolte alle Sferisterio di Macerata le due finali della manifestazione. Ha vinto il gruppo di Salerno, con una ricetta che mette insieme cantautorato, elettronica e metal. A Isotta il premio della critica
di Massimo Longoni© Ufficio stampa
© Ufficio stampa
"Noi viviamo per suonare e questa vittoria è un nuovo inizio". Emozionati e frastornati dalla gioia gli Yosh Whale, gruppo di Salerno, hanno commentato così la vittoria nella XXXIII edizione di Musicultura. La loro "Inutile", mescolando tammurriata, sonorità metal e rock elettronico, ha conquistato il pubblico dello Sferisterio di Macerata al termine di due serate di spettacolo condotte da Enrico Ruggeri e Veronica Maya. A Isotta è invece andato il premio della critica "Targa Piero Cesanelli".
Amici d'infanzia, i componenti degli Yosh Whale hanno tutti 26 anni: Vincenzo Liguori (voce), Andrea Secondolfo (tastiera), Ludovico Marino (chitarra) e Samuele De Rosa (batteria). I quattro ragazzi dalle solidissime basi culturali e tecniche (a un passo dalla laurea in filologia moderna Liguori, diplomati al conservatorio gli altri tre), oltre ai 20mila euro offerti da Banca Macerata per il premio finale, potranno anche sfruttare i 10mila euro vinti con il Premio Nuovo IMAIE assegnati per poter realizzare un tour.
Gli Yosh Whale hanno avuto la meglio su Emit, TheMorbelli e Malvax. Nella prima delle due semifinali erano state infatti eliminate tutte e quattro le ragazze finaliste: Isotta, Cassandra Raffaele, Martina Vinci e Valeria Sturba. Un voto, quello del pubblico, che avete lasciato un po' l'amaro in bocca, parzialmente bilanciato dal doppio premio con cui è alla fine tornata a casa Isotta: la cantautrice senese, con "Palla avvelenata", è stata infatti premiato con il Premio AFI e con quello della critica. "Vincere questo Premio con una canzone a me così cara, mi ripaga di tutto il dolore che ho vissuto da bambina" ha commentato lei, mentre agli Yosh Whale è andato anche il premio per il miglior testo.
Nell'arco delle due serate sono stati tanti gli ospiti. Da dei travolgenti Litfiba a un coinvolgente Manuel Agnelli in versione intima chitarra e voce, passando per un emozionante Angelo Branduardi. E poi ancora Gianluca Grignani con alcuni dei suoi successi rivisitati e Ditonellapiaga che ha fatto ballare con la sua "Chimica". Senza contare proposte internazionali assolutamente interessanti e originali come gli ucraini Dakhabrakha e i multietnici Violones Barbares, in una triangolazione tra Francia, Mongolia e Bulgaria. Pilar (vincitrice di Musicultura nel 2007) ha aperto la serata finale e offerto poi una straordinaria interpretazione di "Todo cambia", così come affascinante è stato l'incontro inedito tra Emiliana Torrini e l'ensemble The Colorist Orchestra. Maestro cerimoniere, insieme a Veronica Maya, un Enrico Ruggeri ormai di casa a Musicultura bravo a gestire anche qualche momento di intoppo tecnico è sempre pronto a svestire i panni del conduttore per riprendere quelli di artista, con la sua band, per interpretare alcuni brani dal suo ultimo album "La rivoluzione" o cantare insieme ai quattro finalisti un suo vecchio successo, "Confusi in un playback".