Dal 7 al 24 ottobre la band toscana sarà, insieme a Max Gazzè, headliner del festival che gira il mondo. Tgcom24 ne ha parlato con il cantante Pau
di Massimo LongoniParte il 7 ottobre e fino al 24 attraverserà Cina, Giappone, Stati Uniti, Canada e Gran Bretagna, "Hit Week". Il più importante Festival al mondo dedicato alla diffusione della musica e della cultura italiana, per dimostrare che la musica italiana non è ferma a "Volare". Gli headliner quest'anno saranno i Negrita e Max Gazzè. "Portare la musica italiana negli Usa è trascinante. Un progetto perfetto per vagabondi come noi" dice Pau dei Negrita a Tgcom24.
Nella maggior parte delle date si alterneranno come "special guest" il rapper e cantautore Coez, Giò Sada, vincitore di "X Factor 2015", la band romana Zephiro e la californiana Kathryn Dean. "Hit Week" è nato dalla mente di Francesco del Maro, un giovane appassionato di rock e dintorni, che ha creduto in un sogno: far ballare la musica italiana pop agli americani. Scommessa decisamente vinta. "Noi siamo veterani in quanto questa è la quarta edizione a cui partecipiamo - spiega Pau -. Io conoscevo Francesco per altri progetti fatti insieme e la prima volta che mi ha proposto di partecipare non ho avuto dubbi perché sapevo che aveva le capacità per ragionare in modo diverso come imprenditore".
Cos'ha di particolare questo Festival?
E' una splendida carovana nella quale ti senti trascinato dalla voglia di esportare la musica e l'eccellenza italiana, perché non ci sono solo concerti ma anche tutto un contesto di feste, moda e buon cibo. E' l'ideale per dei vagabondi come noi.
Che tipo di pubblico frequenta l'"Hit Week"?
E' molto variabile. In città dove c'è una forte presenza di italiani va da sé che molti di quelli che vengono a vederci lo siano, Ma in altri località, come per esempio in Cina, c'è molta curiosità da parte della popolazione locale.
Dopo il Festival che programmi avete?
Dopo le tappe statunitensi ci fermeremo lì per trovare qualche fonte di ispirazione. L'intenzione è di prendere un furgone, caricarci un po' di chitarre e fare un giro nel South West, in Stati come Arizona, Utah, California, sconfinando anche in Messico. Tutto per fissare del materiale da portare a casa per il prossimo album.
Cercate ispirazioni sonore o tematiche?
Entrambe. Il primo obiettivo è quello di portare via la band dalla quotidianità. Un mese di isolamento è utile, è un'avventura che mette alla prova la nostra compattezza e allo stesso tempo rinvigorisce l'idea di band nata tanti anni fa. E poi il viaggio ti fa conoscere persone che mai avremmo incontrato. C'è un programma di base ma poi è il caso che ti porta in ambienti impensabili. E dove magari puoi trovare una nuova scintilla.