La band toscana tra rabbia e disincanto. Dall'8 aprile il tour attraverso i club italiani
© Alessio Pizzicanella
A sette anni di distanza dall'ultimo lavoro in studio, i Negrita tornano con "Canzoni Per Anni Spietati" (USM/Universal), un concept album di 9 brani: "È un disco di resistenza poetica. È nato in un periodo non positivo per noi e in generale per l'umanità, con la pandemia e altri problemi che sono intercorsi". La band aretina parla della loro generazione, tra consapevolezza di non essere riusciti a fare abbastanza e incertezze sul mondo che ci aspetta attraverso un album che "ha una natura folk. E' nato su chitarre acustiche e si presta a questa dimensione. Il folk è una natura manifestata raramente nei nostri album ma ha sempre fatto parte di noi”. Ci sono anche due omaggi, uno a "Viva l'Italia" di Francesco De Gregori e l'altra a Bob Dylan sulle note di "Song to Dylan", scelti per il loro valore simbolico e per la loro profonda connessione con le tematiche centrali dell’album.
"La pandemia ci aveva tarpato le ali e per noi che ci esprimiamo con la musica è stato un passaggio pericoloso. Nel momento di tornare a scrivere, lo abbiamo fatto con la consapevolezza di quello che volevamo dire", hanno raccontato i Negrita, e in quel periodo complesso, “siamo andati a riascoltare la musica degli anni ‘60 e abbiamo capito che era la strada giusta per tornare a scrivere. Abbiamo scoperto che la musica folk che ci ha cresciuti, soprattutto quella americana, poteva essere accomunabile con il canto e la melodia italiana". Le canzoni sono sgorgate da sole: "Da una crisi insuperabile abbiamo scritto un pezzo ogni cinque giorni. Da "Nel blu", prima in scaletta, che dichiara gli intenti dei Negrita di oggi, a "Noi siamo gli altri", tra rabbia e disillusione che sono tra i temi centrali di questo lavoro, che si pone come una riflessione lucida su una società segnata da un crescente senso di disorientamento e da un diffuso odio sociale.
"Le canzoni questa volta sono nate in poco tempo - ha raccontato Pau - per l'urgenza che avevamo di dire certe cose. Questo lavoro è il nostro atto di resistenza poetica, con il quale cerchiamo di capire il nostro ruolo, quasi cinematografico, nella quotidianità di oggi. È un concept album nel senso che ha un flusso di narrazione dall'inizio alla fine, con alti e bassi, tutti voluti". Il nuovo album è fatto di onde, pause e riprese, per uno sguardo che abbraccia il mondo, passando per i racconti di "Ama o lascia stare", "Buona fortuna" e "Dov'è che abbiamo sbagliato". "Quello che è successo durante il Covid - ha commentato Drigo - poteva portare d un momento di presa di coscienza umana e invece ne siamo usciti ancora più divisi. Facce diametralmente opposte sostenute da fazioni, che a loro volta sostengono la propria posizione radicale, odiando l'altra". Nell'ultimo brano dell'album ('Non si può fermare'), è proprio Drigo a cantare, a proposito della ripresa inarrestabile, dopo il buio. Tutto si muove con un ciclo di onde, che si ritirano e poi tornano a salire. Continue.
Tra i pezzi in scaletta 'Song to Dylan', e su Bob Dylan spiegano: "È un omaggio a un modo di fare musica e a Dylan che, a sua volta, nel primo album aveva fatto omaggio a Woody Guthrie con la sua 'Song to Woody'. Abbiamo espresso il nostro senso di gratitudine verso quel modo di raccontare con le canzoni". Nell’album è presente un altro omaggio, stavolta a uno dei cantautori italiani per eccellenza, Francesco De Gregori, con una reinterpretazione di "Viva l’Italia", che affronta la complessità dell’identità nazionale e che la band ha voluto rileggere alla luce delle nuove tensioni sociali e culturali: “In questo racconto globale ci serviva una canzone che rappresentasse gli aspetti positivi e negativi di questa Terra, serviva lo schiaffo ma anche la carezza, e la canzone De Gregori era perfetta. E’ magica e dice quanto siamo italiani nel male, ma anche nel bene”.
In questa società "disumanizzata" e che "non fa che rispettare la citazione romana ‘dividi et impera’ noi siamo dalla parte opposta: uniamo un popolo quando saliamo sul palco, senza chiedere fede politica o religiosa. Con il pubblico creiamo un’elettricità che diventa magica ed è una bella prova di umanità che anche i nostri politici dovrebbero interpretare meglio”, spiegano ancora. Così, a partire da aprile le canzoni del nuovo album saranno anche protagoniste del tour che porterà i Negrita nei principali club italiani. Questo il calendario delle date prodotte da MC2 LIVE:
08/04 - Roma - Atlantico
09/04 - Napoli - Casa Della Musica
12/04 - Ravenna - GNX Arena
13/04 - Milano - Alcatraz
15/04 - Firenze - Teatro Cartiere Carrara
16/04 - Venaria (To) - Teatro Concordia
18/04 - Brescia - Teatro Clerici
19/04 - Padova - Gran Teatro Geox
24/04 - Rovereto (TN) - Palasport
01/05 - Nonantola (Mo) - Vox Club
02/05 - Nonantola (Mo) - Vox Club - SOLD OUT