Tra gli interpreti Valeria Bruni Tedeschi, Marcello Fonte e Sergio Rubini.. Guarda la clip in esclusiva
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Africo, profondo Sud, anzi no, Calabria. E' qui che Mimmo Calopresti ha ambientato il suo nuovo film, "Aspromonte - La terra degli ultimi", nelle sale dal 21 novembre con un cast d'eccezione, che vede tra gli interpreti principali Valeria Bruni Tedeschi, Marcello Fonte e Sergio Rubini. "E' un western atipico sulla fine di un mondo e sul sogno di cambiare il corso degli eventi grazie alla voglia di riscatto di un popolo...", racconta il regista.
Scritto da Mimmo Calopresti con Monica Zapelli, già autrice de "I cento passi", con la collaborazione di Fulvio Lucisano, tratto dall’opera letteraria di Pietro Criaco “Via dall’Aspromonte”, il film racconta la storia ai confini dell'Italia di un piccolo paese, Africo, arroccato nella valle dell’Aspromonte calabrese, alla fine degli anni ’50, dove una donna muore di parto perché il dottore non riesce ad arrivare in tempo e perché non esiste una strada di collegamento.
Gli uomini, esasperati dallo stato di abbandono, vanno a protestare dal prefetto. Ottengono la promessa di un medico, ma nel frattempo, capeggiati da Peppe, decidono di unirsi e costruire loro stessi una strada. Tutti, compresi i bambini, abbandonano le occupazioni abituali per realizzare l’opera.
Giulia, la nuova maestra elementare, viene dal Nord, e vuole insegnare l’italiano “se Africo entrerà nel mondo grazie alla strada, i ragazzi dovranno conoscerlo prima, imparando a leggere e a scrivere”. Ma per il brigante Don Totò, quello che detta la vera legge, Africo non può diventare davvero un paese ‘italiano’...
"Il Sud è da sempre luogo geografico e luogo dell’anima. Inferno e paradiso, cronaca e favola. Così è questo film. Africo è in Europa, e ci ricorda cosa, solo un secolo fa, poteva essere la nostra terra, ma in quanto Sud assomiglia nei suoi sogni e nelle sue sconfitte, più che al nostro continente, a tutti i luoghi ai margini del mondo. Ancora vivi, ancora presenti, ancora disperatamente alla ricerca di un futuro, alle porte dell’Europa", spiega Calopresti che aggiunge: "'Aspromonte - La terra degli ultimi' è il racconto del Sud, del suo orgoglio, della forza della sua identità che diventa prigione, della grandiosa bellezza della sua natura che si intreccia con la miseria delle condizioni di vita, del suo isolamento e del sogno disperato dei suoi abitanti di far parte di un mondo più grande, è il racconto dell’impossibilità di un riscatto collettivo, della condanna all’abbandono e all’emigrazione come unica possibilità di rinascita":
Un racconto molto italiano, sulle promesse mancate e le energie infrante del nostro Sud, illuso con false promesse da uno Stato che non ha mai avuto la capacità di garantire diritti e formare cittadini che in lui si potessero riconoscere e lo potessero rispettare.
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