IL PRESENTATORE SI RACCONTA

Nicolò De Devitiis: "Al Giffoni la vera anima sono i ragazzi, lavoriamo nel pieno rispetto delle regole"

Il presentatore della 50esima edizione del Film Festival si racconta a Tgcom24

di Santo Pirrotta
02 Set 2020 - 11:03
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E' la sua prima volta come presentatore, ai tempi del Covid-19. Nicolò De Devitiis è il padrone di casa della 50esima edizione del Giffoni Film Festival. A Tgcom24 si racconta tra ospiti internazionali momenti divertenti: "La vera anima però sono i ragazzi". Dal 6 ottobre Nicolò sarà di nuovo in pista con "Le Iene" con un occhio come sempre acceso sui pezzi d’attualità e più “pop-leggeri".

Nicolò De Devitiis presenta la 50esima edizione di Giffoni

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Nicolò cosa significa presentare Giffoni in un momento così complicato?
Giffoni non avevo mai avuto il piacere di viverlo negli anni scorsi, ma solo quest’anno (e arrivarci per la prima volta da conduttore del festival non è stato male), ma è stato fantastico, un ambiente familiare pieno di energia bella, positiva, pieno di ragazzi che lo rendono affascinante, ovviamente mi piacerebbe riviverlo anche in condizioni normali, anche perché mi hanno raccontato che di solito qui ci sono ragazzi che scorrazzano ovunque e pullula di giovani. 

E', appunto, momento particolare...
Nonostante tutto anche quest’anno con grande coraggio e determinazione sono riusciti a mettere in piedi una cosa bellissima, a raccogliere ragazzi da tutto il mondo (grazie ai 64 hub sparsi per il mondo) e ospiti da tutto il mondo che, collegati via Zoom, parlano con un approccio molto leggero e diretto, come se fossero a farsi una chiacchiera con amici.

Chi è l'ospite che finora ti ha colpito di più?
Stallone e Richiare Gere che da casa loro, entrambi con le rispettive mogli al fianco, ci hanno raccontato aneddoti, esperienze e dato qualche consiglio su come lavorare al meglio in questo campo. Vedere la semplicità con cui due personaggi 'enormi' della cinematografia mondiale si relazionavano con i ragazzi mi ha emozionato. Mi dicevo 'ti rendi conto qui stiamo parlando con Rambo?' e sembrava che stessi parlando al bar con un mio amico, era collegato da casa sua in America via Zoom ad un certo punto si è alzato dicendomi che doveva andare a prendere una cosa, è tornato dopo un minuto con in mano un oscar, e poi ha aggiunto che l’anno prossimo vuole tornare qui ma di persona, e questo succede solo al Giffoni.

Sei un ragazzo ironico, che ama ridere, l'ospite più divertente?
La cosa più divertente è stato duettare sul palco con Aiello, abbiamo cantato e ballato insieme 'vienimi a ballare' hit di questa estate tutta italiana

Hai 30 anni e sei al timone di un festival che da sempre ospita star internazionali ma che punta sui ragazzi, sta cambiando qualcosa? 
La vera anima del festival poi sono i ragazzi, che manifestano curiosità e fanno domande che lasciano a bocca aperta, senza di loro il Giffoni non sarebbe niente. L’amore che trasmettono, le competenze, la preparazione, l’impegno arriva come una botta positiva di vita. In un periodo dove si parla a livello mondiale tanto di negatività loro e il Giffoni sono un esempio di positività che merita di essere raccontato, urlato a caratteri cubitali ovunque e io sono onorato di averlo potuto frequentare e conoscere uno a uno ogni giorno.

A proposito, come è lavorare con meno ragazzi e una organizzazione che deve funzionare al 100 per mille? 
Pensa che solitamente solo i ragazzi giurati sono in 6000 quest’anno ne abbiamo potuti avere solo 600, quindi abbiamo perso uno 'zero' bello sostanzioso, ma comunque ci siamo divertiti e fatto un bellissimo festival ricco di contenuti. Siamo stati l’esempio che con rigore, dedizione e attenzione, nel pieno rispetto delle regole che la pandemia ci impone ci si può ancora divertire.

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