IN SCENA ALL'ARCIMBOLDI

"O capitano, mio capitano!": "L'attimo fuggente" arriva a teatro per parlare anche ai giovani di oggi

La trasposizione del classico cinematografico, con protagonista Ettore Bassi, è in scena all'Arcimboldi di Milano per due date per poi proseguire in tournée nel resto d'Italia

di Massimo Longoni
14 Gen 2022 - 10:18
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© Giovanna Marino
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Dalla sua uscita al cinema nel 1989 "L'attimo fuggente" è un classico assoluto, capace di commuovere e scuotere generazioni di spettatori. Adesso la vicenda dell'anticonformista professor Keating arriva anche a teatro, all'Arcimboldi di Milano il 14 e 15 gennaio e poi in tournée in altre 20 città. Protagonista, nel ruolo che fu di Robin Williams, è Ettore Bassi. "E' importante per me veicolare un messaggio rivolgendoci a una generazione che sta soffrendo particolarmente la situazione che stiamo vivendo" dice.  

"L'attimo fuggente" è una storia d'amore. Amore per la poesia, per il libero pensiero, per la vita. Quell'amore che ci fa aiutare il prossimo a eccellere, non secondo i dettami sociali strutturati e imposti ma seguendo le proprie passioni, pulsioni, slanci magnifici e talvolta irrazionali. La storia è ambientata nel 1959 e il protagonista è l'insegnate di letteratura John Keating, trasferito al collegio maschile "Welton". John è un professore molto diverso dai soliti insegnanti: vuole che i ragazzi acquisiscano i veri valori della vita, insegnando loro a vivere momento per momento, perché ogni secondo che passa è un secondo che non tornerà mai più. Cogliere l’attimo è ciò che veramente conta, e vivere senza rimpianti. L'entusiasmo di Keating scuoterà i ragazzi e le istituzioni ma le conseguenze saranno anche drammatiche.

L'autore della riduzione teatrale è lo stesso Tom Schulman che scrisse la sceneggiatura per il film diretto da Peter Weir. "Abbiamo lavorato a lungo per ottenere i diritti di questa riduzione teatrale - spiega il regista Marco Iacomelli -. Ha un taglio molto cinematografico, al punto che sono previsti 26 cambi scena, una bella sfida. Quando ho visto il film avevo 13 anni ed ero completamente schierato con gli studenti e il professor Keating. Crescendo gli interrogativi si fanno più complessi - prosegue -. C'è il tema della crescita personale, delle aspettative, dall'altra parte abbiamo il ruolo dell'educatore all'interno della convenzione di un'istituzione con regole che si tramandano immutabili da anni. E poi abbiamo un genitore che si preoccupa del futuro del figlio, secondo i principi insegnatigli dai suoi genitori. Il nostro obiettivo è quello di fornire un buon servizio al testo, senza dare risposte ma fornendo spunti di riflessione".  

© Ufficio stampa

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"Ho voluto fortemente questo ruolo sin dall'inizio, mi sono sfacciatamente proposto io per vestire i panni di questo professore, che per me è sempre stata una figura emblematica - sottolinea Ettore Bassi -. Ancora di più in un momento in cui sento il bisogno di rivestire un ruolo che vada incontro alle mie esigenze personali. Sono entusiasta del gruppo di lavoro, che ogni volta mi aiuta a tirare fuori il meglio, a sentirmi a mio agio e riesce anche a insegnarmi delle cose. Si tratta davvero una di quelle situazioni speciali e rare".

Per Bassi la sfida è anche quella di confrontarsi con un personaggio diventato iconico in gran parte grazie alla interpretazione magistrale di Robin Williams. "E' una responsabilità enorme e allo stesso un grande onore - dice l'attore pugliese -, non solo vestire i panni di un ruolo portato in scena da un grandissimo attore ma anche veicolare un messaggio rivolgendoci a una generazione che sta soffrendo particolarmente la situazione che stiamo vivendo. Con questo spettacolo sento di entrare in un messaggio davvero importante, e per la prima volta nell'arco della mia vita sento che si è arrivati a un punto in cui ci si deve misurare con questi valori".  

La domanda che ci si può porre, nel 2022, è quanto possa essere ancora attuale il messaggio di una vicenda ambientata a fine anni 50, in una scuola, per regole e severità, molto diversa da quella a cui siamo abituati oggi. "Il messaggio di questa vicenda ha ancora senso - spiega il regista Iacomelli -. Come lo ha una vicenda in cui due famiglie non vanno d'accordo e rappresentano un ostacolo per due giovani che si amano ("Romeo e Giulietta" - ndr). I rapporti sono sicuramente cambiati, ma il rapporto tra discente ed educatore, tra aspettative dei genitori e percorso dei figli, è qualcosa che investe tutti noi". "Come spesso succede in testi che rimangono nella storia per il loro valore, per quello che portano - aggiunge Ettore Bassi -, quello che raccontano ha un piano di lettura su più piani. Non è solo lo scontro tra lo studente e l'educatore ma anche, simbolicamente, tra la giovane anima e il sistema, e questo è eterno". 

In scena con Ettore Bassi e Mimmo Chianese, che interpreta il preside Nolan, ci sono Marco Massari, Matteo Vignati, Alessio Ruzzante, Matteo Napoletano, Matteo Sangalli, Leonardo Larini, Edoardo Tagliaferri e Alessandra Volpe.

LE DATE

Dal 14 al 15 gennaio | MILANO @ Teatro degli Arcimboldi
Dal 28 al 30 gennaio | TORINO @ Teatro Erba

FEBBRAIO

9 febbraio | ROVIGO @ Teatro Sociale
10 febbraio | JESOLO (VE) @ Teatro Vivaldi
13 febbraio | IVREA (TO) @ Officine H
14 febbraio | BORGOMANERO (NO) @ Teatro Nuovo
dal 18 al 19 febbraio | TOLENTINO (MC) @ Teatro Vaccaj

MARZO

17 marzo | COMO @ Teatro Sociale – Acquista qui
18 marzo | BASSANO DEL GRAPPA (VI) @ Teatro Remondini

APRILE

dal 9 al 10 aprile | AGRIGENTO @ Teatro Pirandello
26 aprile | VIGHIZZOLO DI CANTÙ @ Teatro Fumagalli
dal 27 aprile al 1 maggio | IMOLA (BO) @ Teatro Ebe Stignani

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