AMBIENTE E POLITICA

Oliver Stone porta il nucleare a Venezia79: "I leader mondiali spesso codardi"

Il regista ha presentato fuori concorso al Lido il documentario "Nuclear"

10 Set 2022 - 12:09

Il cambiamento climatico è sbarcato a Venezia 79 con "Nuclear", il documentario di Oliver Stone presentato fuori concorso. Il progetto, durato due anni di ricerche, attraverso dati e interviste si pone come obiettivo quello di trovare una soluzione agli effetti del cambiamento climatico. "Un grande inganno ha convinto governi, media e opinione pubblica che il nucleare sia pericoloso", ha dichiarato il regista

Il red carpet di "Nuclear", tra politica e ambiente

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"C'è stato, a partire dagli anni '70, un grande inganno. Il movimento antinucleare, finanziato in parte dalla Arco, il grande gruppo petrolifero, ha convinto governi, media, opinione pubblica che il nucleare era negativo, tossico e pericoloso", ha dichiarato Oliver Stone. "Ci hanno confuso tra armi nucleari come la bomba atomica e l'energia nucleare".

Il punto di partenza per lo sviluppo di "Nuclear" è stato "Una seconda verità", il film premio Oscar di Al Gore che nel lontano 2006 raccontò prima di tutti l'arrivo del cambiamento climatico. "Si è rivelato ben peggio delle previsioni. Quest'anno ad esempio facciamo i conti con inondazioni terrificanti in Pakistan e la siccità spaventosa in Europa. Mi preoccupo del futuro della Terra, voglio che i miei figli si salvino", ha affermato il regista.

"Nuclear", a cui ha collaborato il professore emerito di relazioni internazionali all'American University Joshua S.
Goldstein, rilegge i disastri nucleari più famosi della storia sotto una luce nuova. A partire dal disastro di Chernobyl, che con le sue 50 vittime accertate e qualche migliaio di morti per cancro, è stato meno grave di quanto raccontato. Oppure le vittime di Fukushima, causate da uno tsunami senza pari abbattutosi sul reattore nucleare. Il documentario sottolinea infatti come "le disgrazie dell'industria, l'inquinamento cui siamo sottoposti ne fa ben di più di morti".

A sostegno di questa tesi vengono poi mostrati gli effetti positivi di chi il nucleare non l'ha mai abbandonato, come la Francia che con i suoi 56 reattori è fuori dalla crisi energetica, oppure la Cina e l'India che ne stanno brevettando di nuovi, micro e potentissimi. "La situazione è deprimente, ma il mio approccio è positivo. La paura è l'ostacolo più importante, la gente ha paura del nucleare, bisogna invertire il flusso di questa convinzione", ha concluso Stone. 

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