IL RITORNO DEL CANTAUTORE

Omar Pedrini, il suo carpe diem: ecco il nuovo disco "Come se non ci fosse un domani"

La grande rentrée del cantautore, che presenta l'album a Tgcom24, "è dedicato ai giovani"

11 Mag 2017 - 17:52
 © ufficio-stampa

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Pochi giorni prima di compiere 50 anni, Omar Pedrini torna con un nuovo album, "Come se non ci fosse un domani". A Tgcom24 racconta che è "scritto con la pancia, ma anche con rabbia che è benzina per dare energia" e che "segna una rinascita, un terzo tempo della mia vita", dopo aver rischiato di morire sul palco tre anni fa e aver subito un intervento a cuore aperto. Il cantautore si rivolge ai giovani, a partire dai suoi due figli, per spronarli a vivere il presente.

"È nata un’urgenza di giocare a dare qualche dritta ai giovani, quasi un manuale del saper vivere ad uso delle nuove generazioni, come si diceva negli anni Settanta", ha detto Pedrini. E così ha scelto come copertina del singolo una foto di una manifestazione dell’8 marzo scorso con protagonisti i ragazzi di un liceo milanese, "simbolo di una generazione che ha voglia di farsi sentire in modo pacifico".

La prima canzone che ha scritto per il disco è "Freak Antoni", dedicata a Bologna, quella Bologna della controcultura degli anni 90 e intitolata a uno dei protagonisti dell'epoca, il compianto leader degli Skiantos: "Ho pensato questa canzone in ambulanza mentre sfrecciava sull'autostrada del Brennero per portarmi a Bologna dove dovevo essere operato d'urgenza. Lo stesso viaggio lo facevo spesso negli anni 90. All'epoca dei Timoria andavamo in pellegrinaggio nella città del nostro rock e del mondo studentesco. Ho pensato che da allora le cose sono davvero cambiate un po' per tutti".

Per la prima volta Omar canta una canzone tutta in inglese, "Desperation horse", nata da un testo inedito che gli ha donato Lawrence Ferlinghetti, poeta, editore e mentore della Beat Generation. Nel disco spicca anche la collaborazione con Noel Gallagher. Il brano "Un gioco semplice" è la versione italiana, con testo rielaborato da Omar, di una canzone del chitarrista degli Oasis, uscita come lato B di un singolo solo in Giappone e inedita nel resto del mondo. A livello musicale invece il disco vanta due collaborazioni di rilievo, con la Royal Albert Hall College orchestra e con Ian Anderson dei Jethro Tull.

Tra gli altri brani in scaletta, Pedrini dedica alla sua città adottiva, Milano, "Il cielo sopra Milano", una canzone ispirata a Wim Wenders (e al suo film cult "Il cielo sopra Berlino") e al quadro "La città che sale" di Umberto Boccioni, come spiega il cantautore: "Io Milano l’ho vista crescere dal balcone di casa mia, vivo nel quartiere dove tutto a un tratto si è creata l’ombra dei grattacieli"

L'ex Timoria ha affidato la chiusura del disco a "Sorridimi", un brano positivo, di speranza, che cerca di dare forza e parla alle nuove generazioni, quella del figlio ventenne Pablo ma anche della piccolissima Emmadaria.

Lasciata per il momento da parte l'esperienza di scrittura, poesia, teatro, Pedrini si dice "focalizzato sull'attività da musicista", anche se "l'insegnamento, rimane come piano b". Intanto la sua voglia di tornare sui palchi è tantissima: da settembre sarà in tour in Italia per poi, con il nuovo anno, sbarcare in Europa.

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