Tutto pronto per la "Notte delle Stelle": "Nomadland" e gli altri favoriti della 93esima edizione degli Academy Awards
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La 93esima edizione degli Academy Awards sarà la prima "Notte delle Stelle" dell'epoca del coronavirus. La cerimonia più attesa dell'anno sarà diversa da tutte le altre. Niente collegamenti su Zoom, ma premiazioni in presenza, tra glamour e distanziamento, tra Dolby Theatre e Union Station di Los Angeles (ma anche da Londra e Parigi) e con una parata di stelle alla guida come pool di presentatori. Il favorito alla vigilia è sicuramente "Nomadland", mentre l'Italia spera in Laura Pausini e nel "Pinocchio" di Garrone.
Pur avendo ricevuto dieci nomination agli Academy Award, "Mank" di David Fincher non è tra i favoriti delle principali categorie dei premi. Ironia della sorte ma anche un dato di fatto: il film ha perso terreno anche tra i bookmaker dopo aver raccolto molto meno del previsto (soprattutto premi "tecnici") nei diversi riconoscimenti cinematografici della stagione.
Super favorito è invece "Nomadland". Come potrebbe essere altrimenti, dopo che il film è stato vincitore dei Golden Globe, dei Bafta, dei PGA (Producers Guild of America Awards), dei DGA (Directors Guild of America Award), e pure degl Independent Spirit Awards, proprio un paio di giorni fa? La sua sembra una corsa apparentemente inarrestabile. Già Leone d'oro a Venezia, con questo carico di premi, arriva con l'ambizione di fare la storia dell'empowerment vincendo film e regia con Chloe Zhao, donna e per giunta di origini asiatiche. La Zhao inoltre potrebbe diventare la seconda donna a conquistare l'ambita statuetta come Miglior Regista dopo Kathryn Bigelow ("The Hurt Locker").
"Il Processo Ai Chicago 7" invece potrebbe essere la sorpresa della 93esima edizione, sia per quanto riguarda la statuetta per il miglior film che per quella di miglior attore non protagonista. Sacha Baron Cohen se la gioca con Daniel Kaluuya, anche se quest'ultimo parte favorito dalla trafila di premi ricevuti fino qui per l'interpretazione in "Judas and the Black Messiah".
Ridotte al lumicino le speranze per "Una Donna Promettente", per cui la britannica Carey Mulligan invece (secondo i bookmaker) potrebbe spuntarla su Viola Davis ("Ma Rainey’s Black Bottom") per il premio di Miglior Attrice Protagonista. Altro scontro aperto è quello che vede la partita sul filo di lana per l'Oscar per il Miglior Attore Protagonista. Da una parte Chadwick Boseman sembra avere tutte le carte in regola: è atteso come vincitore postumo dopo la morte per cancro lo scorso agosto e dopo essere stato l'iconico Black Panther della Marvel. Dall'altra ci sono il vecchio leone Anthony Hopkins, che ha vinto il Bafta per "The Father" e Riz Ahmed che ha regalato un'interpretazione da circoletto rosso per "Sound of Metal".
Stretto tra questi nomi di primo piano, il sudcoreano "Minari" è arrivato un po' a sorpresa sotto i riflettori, sulle ali della scoperta americana che un altro cinema-non-a stelle-e-strisce esiste, dopo la vittoria dello scorso anno di "Parasite". Tra l'altro proveniente dallo stesso Paese orientale. Il film di Lee Isaac Chung potrebbe dire la sua almeno nella categoria per la Miglior Attrice Non Protagonista per cui è data favorita Yoon Yeo-jeong.
L'ITALIA IN GARA - L'Italia corre agli Oscar con Laura Pausini e il "Pinocchio" di Matteo Garrone. "Io Si", che la cantante ha interpretato in "La Vita davanti a sè" di Edoardo Ponti con Sophia Loren è nella cinquina delle migliori canzoni originali, mentre il film di Garrone sul burattino di Collodi ha ottenuto la nomination per i costumi di Massimo Cantini Parrini e il make up di Mark Coulier.
IL POOL DI PRESENTATORI - Non ci sarà un unico conduttore, ma 15 presentatori che avranno il compito di consegnare le statuette ai vincitori. Un cast davvero stellare che comprende Brad Pitt, Harrison Ford, Joaquin Phoenix, Angela Bassett, Halle Berry, Bong Joon Ho, Don Cheadle, Bryan Cranston, Laura Dern, Regina King, Marlee Matlin, Rita Moreno, Reese Witherspoon, Renée Zellweger, Zendaya.