I due italiani hanno vinto il premio per il miglior trucco per il film "Suicide Squad". Niente da fare per Rosi e il suo "Fuocoammare"
Nella notte degli Oscar 2017, nonostante la delusione per "Fuocoammare", c'è spazio anche per l'Italia. La statuetta per il "Miglior trucco" è infatti andata aa Alessandro Bertolazzi, Giorgio Gregorini e Christopher Nelson per "Suicide Squad". "Io sono italiano, questo Oscar è per tutti gli immigrati" ha detto Alessandro Bertolazzi ringraziando per il premio.
Nonostante il tifo e le speranze dallo Stivale, niente ambita statuetta per "Fuocoammare" di Gianfranco Rosi. Il film sugli sbarchi dei migranti a Lampedusa era l'unico italiano in gara, candidato come miglior documentario. A batterlo "O.J. Made in America" di Ezra Edelman: un documentario di più di sette ore sulla vita dell'ex giocatore di football O.J. Simpson.
A consolare gli italiani ci pensano quindi Alessandro Bertolazzi e Giorgio Gregorini, premiati insieme a Christopher Nelson, per il make-up in "Suicide Squad". Ritirando il premio, Bertolazzi ha detto: "Sono un immigrato, arrivo dall'Italia e lavoro in tutto il mondo. Questo premio è per tutti gli immigrati".
LE CONGRATULAZIONI DI GENTILONI - "Peccato per Fuocoammare, congratulazioni a Bertolazzi e Gregorini #Oscars2017 allo stile italiano". Così il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, su Twitter.
ROSI: "FELICISSIMO DI QUESTO MERAVIGLIOSO VIAGGIO" - Gianfranco Rosi non vince, ma come aveva detto alla vigilia non vuole sentir parlare di delusione: ''Sono felicissimo di questo meraviglioso viaggio durato un anno. E' stato davvero incredibile. Il film documentario ha finalmente assunto un valore universale". Grazie a Pietro (Bartolo, il medico che da anni salva vite a Lampedusa ndr.), a Samuele (il bambino protagonista del film ndr), a Lampedusa e a tutti coloro ci hanno accompagnato in questo viaggio a partire dai produttori'', conclude Rosi.
UN PO' DI ITALIA ANCHE NEL PREMIO PER IL CORTO DI ANIMAZIONE - Un'altra bandierina tricolore è stata piantata dall'italo-canadese Alan Barillaro, creatore del corto di animazione "Piper". E' la storia di un uccellino che diventa grande superando le sue paure. Barillaro ha dedicato il premio alla moglie e "mie tre piccoli Piper a casa, che hanno ispirato questa storia. Vi voglio bene e vi auguro di avere sempre il coraggio di vincere le vostre paure". "Piper" era arrivato al cinema insieme al blockbuster "Alla ricerca di Dory", anticipandone la proiezione.