Pamela Anderson soubrette al tramonto per "The Last Showgirl"
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L'attrice sta vivendo il suo riscatto dopo la nomination al Golden Globe come miglior attrice dell'anno. "Una vita per ritrovare me stessa" dice
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"Non è mai troppo tardi per sognare, per cominciare daccapo, per essere aperti alle possibilità". Lo ha scritto su Instagram Pamela Anderson, dopo la nomination al Golden Globe come miglior attrice dell'anno e la strada per l'Oscar non sembra poi così stretta. Dopo una vita passata quasi ad espiare un successo conquistato con le sue curve mozzafiato esposte sulla copertina di Playboy o contenute nel costume rosso di Baywatch, per l'attrice 57enne è arrivato il momento del riscatto. Il suo ritorno è stato ufficializzato con il film “The Last Showgirl”, un progetto che ha attirato l’attenzione dei critici e del pubblico.
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Durante un pranzo con i giornalisti per presentare il film, Pamela è apparsa genuinamente emozionata e un po’ spaventata: “Beh, non lo so, per me è la prima volta”, ha detto, con una voce quasi bambinesca a chi le domandava come sta affrontando la corsa alla statuetta. "Ci ho messo decenni per ritrovarmi dopo quell'esperienza, gli scandali, le relazioni tossiche e le cattiverie scritte e dette su di me. Decenni per poter essere me stessa. Aspettavo un ruolo così da sempre".
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La nuova opportunità per l'attrice sex symbol degli anni '90, è arrivata con la partecipazione al film diretto da Gia Coppola, nipote del leggendario Francis. Un dramma con Pamela Anderson nel ruolo di Shelly, iconica showgirl di Las Vegas. Dopo trent'anni di successi sul palco, lo spettacolo in cui Shelly danza chiude improvvisamente i battenti. Questo evento la costringe a riprendere in mano la propria vita e a reinventarsi. Con l'aiuto della sua migliore amica Annette (Jamie Lee Curtis), la donna decide di riallacciare i rapporti con la figlia e affrontare le sfide di un futuro incerto. Nel cast del film, anche Dave Bautista, Brenda Song, Kiernan Shipka e Billie Lourd.
"Volevo girare a Las Vegas. Mi affascina per le luci e quel tocco decadente. Inoltre, cercavo un film che esplorasse il rapporto tra una figlia e una madre single: in fin dei conti è come sono cresciuta io", racconta all'agenzia di stampa Ansa la cineasta, al terzo lungometraggio: suo padre Giancarlo, primogenito di Francis, morì in un incidente in barca nel 1986, quando Gia era ancora nella pancia della madre.