Paolo Migone, che Italia di m...are: è la nostra, ma si ride
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Il comico e cabarettista di Zelig debutta al teatro Manzoni il 9 gennaio con il suo nuovo one-man-show, vizi e virtù di un'Italia che va a rotoli...
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Lui è quello dai capelli scarruffati, l'occhio nero e la comicità pungente, in due parole Paolo Migone, cabarettista (Zelig Circus) e attore dall'ironia fine e tagliente. E "Italia di m...are"è il suo ultimo one-man-show, che debutta al Teatro Manzoni di Milano il 9 gennaio. Tgcom24 lo ha intervistato e ha scoperto che... il suo occhio è sempre più nero ma...
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Paolo perché Italia di m...are?
Potrebbe essere la M di Migone, o di Matteo Renzi ma soprattutto la m di m...a, che è un po' il leit motiv dei commenti che sento ogni giorno sui tram e per le strade. Lo spettacolo in fondo parla proprio di questo, è un'analisi spietata e nera della società italiana, che potrei riassumere in una semplice equazione: quanto ci levano in tasse, e quanto ci danno, in cambio, in servizi? Il risultato è deprimente. Poi però dopo i puntini aggiungo la prima declinazione "are" così se si legge la parola tutta insieme viene fuori mare, che dà un po' di speranza e buon umore.
Quindi non tutto è perduto?
All'inizio lo spettacolo, che nasce comunque da improvvisazioni, è partito all'insegna delle nuvole più nere, io, Carlo Neri e Michele Crestacci, che hanno collaborato con me, eravamo disperati. Poi è entrato qualche raggio di sole. Il finale è garibaldino, ma non posso aggiungere altro...
Uno spettacolo che parla dell'Italia e degli italiani di oggi con la chiave da pessimista cosmico visionario che ti contraddistingue?
Devo dire che a voler tirare un bilancio verrebbe voglia di andare via, fuggire... Poi però considerando che l'Italia è uno dei Paesi più belli del mondo si resta sempre.
Anche il Paolo Migone fuori dal palco è così pessimista?
Noi comici siamo spesso piuttosto malinconici, a volte nell'anticamera della depressione, isolati...poi però veniamo distratti dalle cose della vita, che ci fanno sorridere... il motore delle idee in fondo viene proprio da lì. Uno che sta bene non fa spettacolo. Non definirei pessimismo il sentimento che mi contraddistingue, bensì "saudagi".
Alla luce di tutto ciò qual è la "mission" di un comico a tuo parere?
Il comico deve veicolare un pensiero, difendere delle idee e lo deve fare facendo ridere. La comicità fine a se stessa non dice niente. Il comico deve mostrare ciò che siamo, ciò che viviamo...per quanto nero possa essere, ma in chiave comica.
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Teatro Manzoni
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