Paris Jackson racconta la sua infanzia come figlia del re del pop: "Non solo privilegi e sfarzo"
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L'attrice, modella e cantante racconta a Naomi Campbell su YouTube i retroscena della sua vita con il padre Michael Jackson
"Non solo fasto, glamour e hotel a cinque stelle", Paris Jackson, figlia di Michael Jackson, racconta a Naomi Campbell, nell'ambito della serie di YouTube "No Filter", i retroscena di ciò che ha significato crescere come figlia del re del pop. L'attrice, modella e cantante 22enne non ha negato di avere avuto un'infanzia da privilegiata ma ha anche spiegato che il padre l'ha tenuta con i piedi per terra e le ha insegnato forti principi di etica del lavoro.
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Non solo privilegi e sfarzo quindi nella vita della piccola Paris, cresciuta con i suoi fratelli Michael Joseph "Prince" Jackson Jr. (che adesso ha 24 anni) e Prince Michael "Blanket" Jackson II (19 anni), negli Stati Uniti.
"Sono stato concepita a Parigi, da quello che mi è stato detto, che è parte del motivo per cui sono stato chiamata Paris", ha detto la musicista a Naomi Campbell. La madre di Paris e di Prince è Debbie Rowe, non si conosce invece l'identità della madre di Blanket.
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"Mio padre", ha continuato Paris: "ha fatto un buon lavoro nell'assicurarsi che avessimo una cultura, che fossimo istruiti. Non solo fasto e glamour e hotel a cinque stelle". Ha aggiunto che sin da piccola, lei e i suoi fratelli, hanno viaggiato in ogni angolo del mondo con il padre, "anche nei paesi del Terzo Mondo per vedere l'altra parte della realtà" e che considera "una benedizione, un privilegio aver potuto sperimentare così tanto in giovane età". Ma soprattutto che papà Michael ha sempre insistito affinché i bambini si guadagnassero ciò che volevano: "Se volevamo cinque giocattoli di FAO Schwarz o Toys 'R' Us - ha detto - dovevamo leggere cinque libri. Dovevamo guadagnarci le cose senza sentirci in diritto di averle o prenderle". Quando Jackson è morto nel 2009, Paris aveva solo undici anni.
Sul fatto che suo padre volesse che lei avesse una vita normale, Paris ha poi ammesso: "Sì, l'ha fatto. Aveva i suoi dubbi [che fosse possibile]. Ci disse che quando era più giovane, non aveva davvero mai avuto un'infanzia. Ad esempio, era rimasto bloccato in studio, cantando mentre tutti gli altri bambini erano fuori a suonare. E voleva invece che noi vivessimo come gli altri. Quindi molte volte, andavamo da Chuck E. Cheese. Chuck E. Cheese and Toys R che erano i nostri posti preferiti dove andare".
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