La Corte d'Appello ha confermato il plagio per la canzone campione di incassi 2013
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La Corte d'Appello del Nono Circuito Federale degli Stati Uniti ha confermato il plagio per "Blurred Lines", il brano campione di incassi del 2013 firmato da Robin Thicke e Pharrell Williams. Una vittoria per gli eredi di Marvin Gaye della cui “Got To Give It Up” (1977) i due autori avrebbero violato il copyright. I due artisti si erano appellati dopo la prima condanna del 2015, ma la loro richiesta di nuovo processo è stata respinta.
Due magistrati su tre della corte hanno considerato validi gli argomenti contro i due cantanti che, nel 2015, erano stati condannati a pagare 7,4 milioni di dollari agli eredi di Marvin Gaye.
Thicke e Williams avevano chiesto che venisse aperto un nuovo processo a causa di una serie di errori legali. Ma la loro richiesta si è conclusa con un nulla di fatto e anche questo secondo round è finito con la loro sconfitta.
Confermata quindi anche la condanna al pagamento di un indennizzo ai figli di Gaye, Nona, Frankie e Marvin III, indennizzo che però passa da 7,4 milioni di dollari a 5,3 milioni di dollari. Una cifra irrisoria al cospetto degli oltre 20 milioni di dollari finora guadagnati dal brano sotto accusa. Se non fosso però che i giudici di appello hanno anche confermato un premio del 50 per cento delle future royalties di "Blurred Lines" agli eredi di Gaye.
La vicenda solleva ovviamente un dibattito particolarmente acceso sulla reale definizione di plagio. Già nel 2015 Williams aveva parlato di "condanna ingiusta perché colpisce l'ispirazione e non il plagio", ma è proprio sulla sottile linea di demarcazione tra l'uno e l'altro concetto che la battaglia resta più che mai aperta.