Pierfrancesco e la sua Anna, amore da tappeto rosso
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Dopo aver interpretato Buscetta per Bellocchio lo vedremo nei panni di Craxi in "Hammamet"
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Auguri a Pierfrancesco Favino detto "Picchio" (nomignolo datogli dal padre), che compie 50 anni. Il 2019 gli ha regalato due ruoli importanti, che ne hanno consacrato la maturità artistica. Al cinema si è infatti trasformato nel pentito Tommaso Buscetta per "Il Traditore" di Bellocchio, applauditissimo a Cannes e in pole position come film italiano per l'Oscar, mentre nei prossimi mesi lo vedremo sul grande schermo nei panni di Bettino Craxi in "Hammamet", di Gianni Amelio.
"Non posso in realtà parlare né dell'uno né dell'altro - ha spiegato l'attore - sono personaggi troppo grandi per me, ma il privilegio di averli interpretati entrambi nello stesso anno con due grandi registi è una cosa davvero meravigliosa". Favino è anche uno dei quattro protagonisti del nuovo film di Gabriele Muccino "I miei migliori anni", in sala per San Valentino 2020, insieme a Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart e Claudio Santamaria. Una carriera fortunata per l'attore, che si augura di non aver ancora raggiunto l'apice del successo ma ammette: "Ora sono felice di ciò che sono, faccio il mestiere sognato da bambino che mi permette anche di pagare i conti, che posso volere di più?"."
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Dopo aver frequentato l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico e proseguito gli studi con un corso di perfezionamento diretto da Luca Ronconi, Piefrancesco viene notato dal cinema che gli regala nel 1995 il suo primo ruolo in "Pugili" di Lino Capolicchio. Qualche anno dopo (nel 2001) è "L'ultimo bacio" di Gabriele Muccino a farlo conoscere al grande pubblico.
Da quel momento è inarrestabile: "La Sconosciuta" di Giuseppe Tornatore, "Saturno Contro" di Ferzan Ozpetek (2007) e "Cosa voglio di più" di Silvio Soldini solo per citarne alcuni. Nel 2010 torna sul set di Gabriele Muccino per "Baciami ancora", poi "L'industriale" di Giuliano Montaldo, "A.C.A.B." e "Suburra" di Stefano Sollima. Con "A Casa tutti bene" segna la terza collaborazione con Muccino, per poi passare alla commedia brillante "Moschettieri del Re" di Giovanni Veronesi.
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Una carriera costruita con grande impegno, selezionando ruoli molto diversi nel cinema, nel teatro e nella televisione. Favino ha dato prova di una versatilità e un talento unici, conquistando anche il palco di Sanremo nel 2018. All'Ariston si è rivelato uno showman disinvolto ed elegante, tanto da essere eletto dalla italiane come uomo ideale. Le ammiratrici, però, devono mettersi l'anima in pace. Il suo cuore batte da anni per la collega Anna Ferzetti, da cui ha avuto due figlie: Greta e Lea. Il cinema è il pane quotidiano delle bambine e Favino non avrebbe problemi ad assecondarle se volessero diventare attrici. "Se le mie figlie volessero seguire il lavoro dei loro genitori come potrei impedirlo, non potremmo entrambi dire di no. Lo farei solo se intuissi che dietro quella loro scelta ci sia più volontà di emulazione che vera passione", ha raccontato al festival di Taormina.