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Partito da Milano il tour della band bergamasca negli stadi dopo la data zero a Venezia
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Dai piccoli club agli stadi. Con la normalità come vessillo e un repertorio "per tutti i gusti". In tre parole, Pinguini Tattici Nucleari, che fa anche rima con successo. Dato inconfutabile le 120mila presenze nella doppia data a San Siro, partenza di un tour per gli stadi, con tanto di doppio sold out, che ha già superato il mezzo milione di biglietti venduti. Dopo la data zero a Venezia, la band bergamasca si è presentata alla Scala del Calcio per il primo concerto come "nani sulle spalle dei giganti". "Mai avremmo immaginato di riempire un posto come questo", hanno spiegato prima di suonare oltre due ore di live e 23 canzoni davanti a 60mila spettatori.
Durante la conferenza stampa di presentazione la band ha raccontato la propria storia di gavetta che parte dai piccoli club per riempire gli stadi e che, in dieci anni di concerti, ha conquistato un pubblico sempre più ampi. Un racconto che i sei ragazzi portano negli stadi tra visual, fuochi d’artificio, laser, tatuaggi in diretta, racconti del passato, aneddoti e confronti con i proprio fan. "La cosa più divertente e assurda è che tutta una parte di carriera la passi fingendo che il luogo in cui stai suonando sia più grande di quello che è. A un certo punto lo switch è quando dici 'cavolo, adesso è veramente grande, deve sembrare il più piccolo possibile', la gente deve sentirsi più vicina possibile e lo show è stato pensato proprio in quella dimensione", hanno raccontato.
Riccardo Zanotti prima del live ha spiegato: "Secondo me ci sono due modi di concepire una cosa come la notizia dei Pinguini a San Siro. La prima è che tu arrivi e pensi che la tradizione ti schiacci perché è difficile reggere il confronto. Ma se ti senti schiacciato allora significa che già stai sbagliando in partenza. Dall'altra invece puoi pensare che non è un peso che ti schiaccia, ma è un macigno che sta sotto. Siamo come dei nani sulle spalle dei giganti. Tanti sono venuti prima di noi. E noi semplicemente cerchiamo di entrare in questo tempio non tanto da statue che devono essere venerate ma da visitatori".
Lo spettacolo dei Pinguini Tattici Nucleari a San Siro ha preso il via con una voce fuori campo che annunciava un "piccolo inconveniente" e informava il pubblico che "il concerto" era "stato annullato". Nient'altro che una "Fake news", come il titolo dell'ultimo album del gruppo. Ed ecco la partenza ufficiale del tour dei record dei sei, con Riccardo Zanotti, Elio Biffi, Nicola Buttafuoco, Matteo Locati, Simone Pagani e Lorenzo Pasini sul palco con il successo "Zen". Sono seguiti brani ormai celebri come "Giovani Wannabe" e "Tetris".
"Spesso su Instagram, ci arrivano storie di questi ragazzi e ragazze che si tatuano pezzi di canzoni. Quindi abbiamo detto 'ma perché non rompiamo la quarta parete del social e lo facciamo anche live?' Abbiamo chiesto a un tatuatore professionista di seguirci in tour e chi vuole, chi ha il coraggio gli viene fatto lo stencil preparatorio del tatuaggio". E così è stato, con un tatuatore sul palco che ha impresso sul braccio di una fan il titolo della canzone successiva, "Hold On".
A seguire è arrivato il brano "Bergamo", "dedicato alla nostra città", e altri fra i più noti come "Coca Zero", "No No No" e "Ricordi". Poi è stato il momento di tre canzoni ("Scatole", "Giulia" e "Cena di Classe") eseguite in acustico con i componenti della band seduti intorno a una tavola. Un espediente scenico figlio del loro modo di pensarsi come modello di band "in cui tutti hanno una loro parte, che è importante, e la gente lo può riscontrare, cioè deve dare l'idea di unione, di fratellanza". In quest'ottica hanno raccontato "raggiungiamo l'isola in mezzo al pubblico e suoniamo tutti e sei intorno a un tavolo apparecchiato con dei bicchieri e il vino. E suoniamo intorno, come si fa nella tradizione della musica latino americana. Per dare questo senso di intimità che ci piaceva poter veicolare negli spazi che sembrerebbero antitetici come gli stadi".
Trasversalità è la parola d'ordine che sta a cuore ai Pinguini Tattici Nucleari. "Ci sono canzoni prese da tutti gli album, abbiamo avuto molteplici audience nel corso degli anni, sono anche cambiate perché si è passati dal rock-metal, all'indie al pop, un po’ meno mainstream e di conseguenza è bello perché sfaccettato questo pubblico, e anche la scaletta lo dimostra perché suoniamo tanti generi diversi. Pensiamo che questa sia una forza". E poi: "Ci piace fare vedere la varietà perché non abbiamo voglia di essere catalogati come un qualcosa di unico, delineato e coerenti, che è una parola che ci spaventa all'inverosimile". E così dal palco si sono susseguite la canzone "Irene", "che parla della paura del futuro", dedicata "a tutti i precari", e "Dentista Croazia" che "quando l'abbiamo scritta pensavamo che nessuno l'avrebbe capita". Poi la band ha eseguito il medley con "Scooby Doo", "Verdura" e "Fede", anticipato dalla canzone "Freddie": "Saremo qui e in ogni parte del mondo a cantare il diritto di chiunque ad amare e a realizzare se stessi". Lo show è termina con "Ringo Starr" e "Scrivile Scemo", e sulle note di "Pastello Bianco" i Pinguini Tattici Nucleari salutano i 60mila della prima data a San Siro.
Intro
Zen
Giovani Wannabe
Tetris
Hold On
La storia infinita
Bergamo
Hikikomori
Coca Zero
Nonono
Ricordi
Lake Washington Boulevard
Scatole
Giulia
Cena di classe
Irene
Dentista Croazia
Antartide
Freddie
Medley: Scooby Doo / L'ultima volta / Verdura / Gioventù brucata (Dj set)
Fede
Ridere
Rubami la notte
Encore: Ringo Starr
Scrivile scemo
Pastello bianco