Il 29 e 30 luglio nel Parco Nazionale del Pollino elettronica, dub, suoni della natura e della tradizione, performance inedite, live set, escursioni, cena di comunità
© Marco Previdi
Torna il 29 e 30 luglio il Pollino Music Festival, da 26 anni nel cuore del Parco Nazionale del Pollino: performance inedite e live set esclusivi che iniziano al tramonto immersi nella splendida location, inaugurata lo scorso anno, del Giardino di Mulino Iannarelli, a San Severino Lucano (Potenza). Anche nel 2022 il festival ospita Open Sound, il format che, dopo quattro anni dal suo esordio nel programma ufficiale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, continua a creare e mettere in scena produzioni originali basate sul dialogo tra musica contemporanea e suoni appartenenti ai rituali della tradizione. Dub Fx & Paolo Baldini DubFiles, Alioscia aka BBDai (Casino Royale), Max Casacci, go-Dratta, Robert Bisha, tra gli artisti che suoneranno presso il Mulino Iannarelli,
Venerdì 29 luglio si parte con il live set è a cura di Radio Lausberg, formazione folk, etnico-popolare del territorio del Pollino che presenta rivisitazioni dei brani della tradizione musicale dell'Area Lausberg che comprende i dialetti a cavallo tra Basilicata e Calabria. Si prosegue con due fuoriclasse della dub music, Dub Fx, performer e producer australiano di fama internazionale, e Paolo Baldini Dubfiles uno dei produttori di punta del panorama italiano ed europeo. I due si incontreranno in una delle rare tappe italiane del tour mondiale di Dub Fx per presentare dal vivo un progetto speciale accompagnato da materiale discografico inedito: una collaborazione iniziata, quasi casualmente, nel 2013 e proseguita fino a oggi quando nasce la suggestione di condividere anche il palco, immaginando uno show esclusivo che li vedrà sia alternarsi che interagire. A seguire Alioscia aka BBDai (Casino Royale) tra musica d'ascolto, groove ricercati e sospesi, segni etnici e percorsi metropolitani disegna uno scenario circolare tra l'ieri, l'oggi e il domani.
Sabato 30 luglio si entra ancora più nel vivo del dialogo tra musica contemporanea e musica della tradizione con le due performance OSA 2.2 targate Open Sound. La prima è curata dal Prof. Nicola Scaldaferri e ha come protagonista il pianista e polistrumentista albanese Robert Bisha insieme al Gruppo vocale tradizionale arbëresh Lule sheshi di San Costantino Albanese (PZ): 8 voci femminili per un nucleo di ragazze tra i 15 e 16 anni, affiancate da persone più adulte, eredi dell’antica polifonia arbëreshe, portata in Italia dai profughi albanesi nel XV secolo, e conservata nei piccoli centri dell’Italia meridionale.
A seguire go-Dratta, musicista e producer innovativo che unisce l’uso degli strumenti organici all’elettronica, incontra i musicisti lucani Alberico Larato e Rino Locantore per una nuova tappa del percorso di co-creazione che li ha visti già performare nelle "Open Sound Sessions" di Matera, Milano, Hong Kong, Dubai, Bari, Potenza, dal 2019 a oggi. La serata prosegue con Max Casacci (Subsonica) che presenta dal vivo la sua opera sonora “Earthphonia” (Sugar Music/Universal Music Italia), realizzata esclusivamente con suoni degli ecosistemi che regolano il nostro pianeta. Un lavoro in cui la musica è in prima linea nella battaglia per l’ambiente, per un’esperienza intensa e vibrante, realizzata senza strumenti musicali, attraverso campionamenti e trattamento digitale di rumori e di ambienti sonori naturali. A chiudere il festival “Road to OSA” di Alioscia aka BBDai che racconta tra musica e parole della genesi di “OSA” -progetto del format Open Sound- di cui Alioscia Bisceglia cura la supervisione artistica.