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Applausi di incoraggiamento e diversi "bravo, bravo" dal pubblico per il basso Pertusi, che ha continuato a cantare nonostante un improvviso problema di salute alla gola. Standing ovation per Segre: "Mi è mancato Mattarella"
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Tredici minuti di applausi per la Prima della Scala, che quest'anno ha aperto la stagione con "Don Carlo", diretto da Riccardo Chailly. Ovazione per la soprano Netrebko. Qualche "buu" per la regia di Lluis Pascal. E' stata una serata inusuale, anche per la presenza nel palco reale, dove solitamente siede il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di Liliana Segre. "Per me è stata una serata bellissima", ha detto la senatrice a vita (che ha ricevuto una standing ovation). Accanto a lei il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il presidente del Senato Ignazio La Russa. Serata inusuale poi per le urla partite dal loggione, "no al fascismo" prima dell'inno di Mameli e "viva l'Italia antifascista" dopo. Inusuale infine per il malore del basso Michele Pertusi che, nonostante i problemi di voce, ha continuato a esibirsi.
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E' stato identificato dalla Digos lo spettatore che ha urlato 'viva l'Italia antifascista' prima dell'inizio della Prima della Scala. "L'ho buttata sul ridere, ho detto agli agenti che avrebbero dovuto legarmi e arrestarmi se avessi detto 'viva l'Italia fascista' ma così no", ha raccontato l'uomo, un 65enne.
Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha spiegato nel secondo intervallo del Don Carlo di non avere udito l'urlo contro il fascismo. Il vicepremier Matteo Salvini ha commentato così: "Opera bellissima, poi se uno va a fischiare agli Ambrogini o a sbraitare alla Scala ha un problema, è nel posto sbagliato. Alla Scala si ascolta, non si urla".
"Michele Pertusi è stato vittima improvvisamente di un problema di salute alla gola. Andrà avanti con la recita con molto coraggio, ma avrà bisogno del vostro appoggio". Così il sovrintendente della Scala Dominique Meyer ha annunciato prima che si alzasse il sipario sul terzo e quarto atto del "Don Carlo" che il basso parmigiano continuerà nonostante le difficoltà ad interpretare il ruolo di Filippo II. Per lui applausi di incoraggiamento e diversi "bravo, bravo" dal pubblico.
Alcune ospiti della Prima hanno voluto sfatare la tradizione che vieta il rosso a teatro per mandare un messaggio contro la violenza sulle donne. Sabina Negri, drammaturga, ha indossato delle scarpe rosse e davanti al Piermarini ha tirato fuori le chiavi dalla borsa per far rumore come chiesto dalla sorella di Giulia Cecchettin, mentre il chirurgo plastico Dvora Ancona si è fatta realizzare un abito rosso da Antonio Riva.
© Brescia/Amisano - Teatro alla Scala
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Il sovrintendente della Scala Dominique Meyer, entrando in teatro per la Prima, ha commentato così l'opera scelta per aprire la stagione: "Un capolavoro di Verdi, una delle opere che preferisco: grandi cantanti, un grande maestro, una grande orchestra. So che voi tutti siete interessati alla parte sociale di questa apertura, io sono più interessato alla parte culturale". Dal palco ha poi espresso la propria soddisfazione per il fatto che il canto lirico italiano sia diventato patrimonio immateriale universale dell'Unesco.
"La Prima della Scala è sempre un momento in cui escono tante cose vere o false": il sovrintendente Meyer ha liquidato in questo modo le polemiche sulle presenze nel palco reale. "Ho chiesto a tutto il teatro di concentrarsi sul nostro lavoro - ha aggiunto - che è produrre uno spettacolo bello e importante". Il presidente Mattarella "ha sempre dimostrato un grande affetto per la Scala e sento molto la sua mancanza a livello personale", ha aggiunto Meyer, ricordando i tanti momenti in cui il Capo dello Stato ha assistito a spettacoli scaligeri, anche in momenti difficili come la pandemia.
Anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, poco prima dell'inizio del "Don Carlo" aveva smorzato le polemiche: "Alla fine, vince sempre la Scala. Più forte delle polemiche e delle provocazioni, il nostro Teatro, soprattutto nella giornata di Sant'Ambrogio, si eleva su tutto e con la sua maestosità si impone come eccellenza lombarda di cui tutti gli Italiani vanno fieri".
Accompagnata dal sindaco Giuseppe Sala la senatrice a vita Liliana Segre, a proposito del posto in palco reale, ha dichiarato: "Sono una abbonata della Scala, sono partita dal loggione e questo è un bel punto da ricordare". Al suo ingresso è partito un caloroso applauso.
Mi manca Mattarella. Io non ho fratelli né sorelle, ma gli voglio bene come a un fratello", ha aggiunto la senatrice a vita. La serata "mi piace moltissimo. Sono una habitué della Scala, andavo in loggione e pian piano sono scesa fino alla platea. Quest'anno gentilmente il sindaco e La Russa mi hanno chiesto di venire nel palco reale. Mi manca Mattarella. Mi invitava sempre nel palco reale durante gli intervalli".
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