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Pupi Avati: "Quando Tognazzi trovò per sbaglio un mio copione..."

Intervista al celebre regista su IlGiornaleOff.it

13 Gen 2014 - 17:01
 © ufficio-stampa

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Pupi Avati al telefono con Edoardo Sylos Labini, direttore del ilgiornaleOFF.it ricorda gli esordi della sua carriera quando ancora era OFF: "Ne tentai prima una musicale, rendendomi però conto nel confronto con gli altri musicisti della mia band – primo fra tutti un certo Lucio Dalla – di non avere talento sufficiente".

Fu “8 e mezzo” di Fellini a indirizzarlo verso una carriera cinematografica. “Provammo a contattare tutti, ma l’unico a risponderci fu Ennio Flaiano: “Non scriveteci più”, questo fu il suo incoraggiamento”. Dopo aver perso il lavoro alla Findus e due film andati male, nel 1973 arriva il colpo di fortuna :”Tognazzi, che all’epoca era l’attore più pagato, trovò nella sua valigia, a causa di un errore della moglie Franca Bettoja un mio copione “La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone” e ne rimase colpito. Fu Tognazzi a mettere in moto quel motorino grazie al quale dal '73 ad oggi non ho mai smesso di lavorare".

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