© Denis Dirksen
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Si intitola "Exotica" il nuovo album del dj/producer appena uscito. Tgcom24 ne ha parlato con lui
di Massimo Longoni© Denis Dirksen
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È uscito "Exotica", il nuovo album del dj/producer multiplatino Purple Disco Machine. Un sentito omaggio agli anni 80 e a tutti gli artisti che lo hanno ispirato a creare la sua musica. "La mia musica è transgenerazionale, può rivolgersi al pubblico di tutte le età - dice -. C'è un'anima radiofonica che piace alle generazioni più giovani ma anche chi è più maturo può trovarci elementi di disco, funky e soul con cui è familiare".
Negli ultimi due anni il tedesco Tino Piontek è decisamente uscito dal recinto del dj/producer per diventare una popstar, pur lasciando in primo piano la voce di altri. Pur avendo alle spalle una serie di remix degni di nota per artisti del calibro di Dua Lipa, Mark Ronson, Calvin Harris, Fatboy Slim, Elton John, Lady Gaga & Ariana Grande e oltre un miliardo di stream dei suoi lavori, la svolta è arrivato con "Hypnotized", gioiello disco-pop che l'anno scorso ha raccolto 250 milioni di stream e quattro dischi di platino facendo diventare il nome di Purple Disco Machine in uno dei noti anche in Italia. Adesso arriva un album i cui 14 brani sono influenzati dal synth pop del Regno Unito, dall'italo disco di Giorgio Moroder, dal funk di Prince, dall'anima elettronica R&B di Luther Vandross & Jam & Lewis e dal sound di George Michael e Quincy Jones. "Exotica", inoltre, racchiude tutti i groove, le chitarre e le linee di basso tipiche delle produzioni del dj e producer tedesco.
"Ho iniziato a lavorare al disco tre anni fa e come prima cosa ho stilato una lista delle collaborazioni, tra musicisti e cantanti, che volevo fare - racconta -. La prima canzone che ho scritto è stata 'Hypnotized' e ha creato una sorta di nuovo terreno di lavoro, più orientato al pop rispetto alle cose che avevo fatto in precedenza. Ho finito tutte le canzoni all'inizio dell'anno scorso, quando è scoppiata la pandemia. E lì mi sono accorto che avevo del tempo ulteriore a disposizione per lavorare sui pezzi".
Una situazione fortemente negativa si è quindi trasformata, come avvenuto in molti altri casi, in un'occasione positiva. "In questo anno e mezzo ho realizzato molti demo, coinvolgendo anche diversi musicisti con cui mi sarebbe piaciuto lavorare da tempo, come Matt Johnson e Derrick McKenzie dei Jamiroquai - prosegue -. In passato ho sempre fatto tutto da solo ma questa volta ho pensato fosse diverso. Con i lockdown tutti erano a casa, a disposizione per poter essere coinvolti. E così abbiamo completato 'Exotica'".
"Exotica" è un disco dal forte appeal, che riesce a parlare ad ascoltatori molto diversi. "La mia musica è transgenerazionale, può rivolgersi al pubblico di tutte le età - dice -. C'è un'anima radiofonica che piace alle generazioni più giovani ma anche chi è più maturo può trovarci elementi di disco, funky e soul con cui è familiare. Mia nonna ha 85 anni e ama molte delle canzoni del disco, così come mia figlia".
Dalla cantante australiana Sahara Beck a Lorenz Rohdes, da Sophie and the Giants a Elderbrook, passando per Fiorious e della House Gospel Choir e Pink Flamingo Rhythm Revue, sono tante le voci che si alternano per comporre la sfaccettata tavolozza di colori di "Exotica". "Per scegliere i cantanti mi sono sempre fatto guidare dall'armonia. Ogni voce è stata scelta perché fosse perfetta con il sound della canzone - sottolinea -. Lavorando con i cantanti più giovani ho capito che hanno una mentalità davvero aperta. Lavorano con il solo obiettivo di ottenere il risultato migliore. Per tutti ho fatto delle demo con una linea guida e quello che poi hanno realizzato è stato fantastico. Quando abbiamo registrato 'Hypnotized' con Sophie and the Giants lei aveva a malapena 20 anni e lei si è mostrata subito aperta a qualsiasi soluzione per ottenere il massimo dal pezzo".
Le influenze sono molteplici in questo album, dal synth pop anni 80, all'Italo disco, passando per la musica da club. Ma a fare da unione tra tutti i pezzi c'è un'evidente vibrazione "disco", che per producer d'altro canto si porta dietro anche nel nome d'arte... "La disco ha ancora le stesse vibrazioni che aveva 40 anni - dice -. La sua essenza è strettamente legata alla pista da ballo, fa ballare la gente, la rende felice. Io sono essenzialmente un dj e questa cosa non può che colpirmi. Per questo ho cercato di creare queste canzoni disco, sono pensate per ballare. In pista da ballo tutti sono uguali, tutti sono felici, tutti condividono la stessa passione per la musica. Non importa come sei. Come dj ho potuto vedere come anche le nuove generazioni siano completamente prese da questo genere".
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