Domina il film della cantante Sia, "Music", con Kate Hudson
Dopo gli Oscar i riflettori sono tutti puntati sul lato "oscuro" del cinema, ovvero i "Razzie Awards", i riconoscimenti, poco ambiti, per i peggiori film e i peggiori attori dell'anno. A fare incetta di premi è stata la cantante Sia con il suo film "Music": si è aggiudicata ben tre "statuette", come peggior regia, peggiore attrice (Kate Hudson) e peggiore attrice non protagonista (Maddie Ziegler). Cosa chiedere di più? Ma tra gli sfortunati trionfatori ci sono anche il reboot di "Dolittle" e Rudy Giuliani...
Il debutto alla regia della cantante Sia non è stato quindi un gran successo e "Music" non è riuscito proprio a guadagnarsi il favore di pubblico e critica. Lo stesso è accaduto con "Absolute Proof" di Mike Lindell, giudicato peggior film in assoluto. Allo stesso regista, anche attore nei panni di se stesso, è andato anche il premio come peggior interprete. Si tratta di una produzione indipendente sul tema delle frodi elettorali negli Stati Uniti, che ha suscitato tuttavia molte critiche e polemiche.
Tra gli attori "improvvisati" anche Rudy Giuliani, avvocato personale di Trump ed ex sindaco di New York, si è aggiudicato un premio, quello come peggior attore non protagonista nei panni di se stesso in "Borat - Seguito di film di cinema", nell’imbarazzante scena con le mani nei pantaloni davanti a una (finta) giornalista. La statuetta per il peggior remake, rip-off o sequel va invece a "Dolittle".
Ecco la lista completa dei premiati
Peggior film: Absolute Proof
Peggior attore: Mike Lindell nei panni di se stesso (Absolute Proof)
Peggior attrice: Kate Hudson (Music)
Peggior attrice non protagonista: Maddie Ziegler (Music)
Peggior attore non protagonista: Rudy Giuliani nei panni di se stesso in Borat - Seguito di film di cinema
Peggior coppia: Rudy Giuliani e la chiusura lampo dei suoi pantaloni (Borat - Seguito di film di cinema)
Peggior regista: Sia (Music)
Peggior remake, rip-off o sequel: Dolittle
Peggior sceneggiatura: 365 giorni ( sceneggiatura di Tomasz Klimala, Barbara Białowąs e Tomasz Mandes, a partire dal romanzo "The 65 Dri" di Blanka Lipińska)