DAL 26 SETTEMBRE

Riparte Inner Spaces, da Laurel Halo a Ben Frost per la decima edizione

Torna la rassegna all'Auditorium San Fedele di Milano tra elettronica e arti audiovisive

06 Set 2022 - 12:32
 © Ufficio stampa

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Dal 26 settembre all'Auditorium San Fedele di Milano riparte Inner Spaces, rassegna di musica elettronica e arti audiovisive che quest'anno celebra la decima edizione. La "stagione autunnale" (fino al 12 dicembre) offre in programma cinque appuntamenti serali, di cui quattro realizzati in collaborazione con il progetto curatoriale Plunge e uno con Linecheck quale evento inaugurale del Music Meeting and Festival (23-26 novembre): opere e performance dal vivo di artisti italiani e internazionali che esprimono una visione sonora profonda ed essenziale, vicina a una ricerca spirituale, ma ampiamente accessibile.

Tra gli artisti più significativi della nuova generazione presenti in cartellone in questa prima parte della stagione di Inner Spaces, si succederanno Laurel Halo con un live di piano, synth e laptop; l’australiano residente in Islanda Ben Frost, con l’anteprima mondiale su acusmonium di "Vakning" (Risveglio), un album che cattura i suoni vulcanici prodotto assieme a Francesco Fabris e Lawrence English per l’etichetta Room40; il giovanissimo keniota Joseph Kamaru, in arte KMRU, e lo statunitense Brian Leeds con il progetto Huerco S.

Quattro universi sonori a confronto, come un viaggio quadripartito attorno a una costellazione composita, un percorso che attraversa l’improvvisazione con interazioni tra strumenti acustici ed elettronici, registrazioni sul campo in ambienti della vita quotidiana o in presenza di fenomeni naturali straordinari, come anche la composizione ambient intrecciata a volute ritmiche, a materiale elettroacustico, a timbriche sinfoniche morbide ed eteree, a fonti sonore cantate.

In una prospettiva di dialogo con il presente, non mancheranno figure storiche e musicisti che hanno tracciato nuovi sentieri diventando riferimenti assoluti per le future generazioni. Come il canadese Barry Truax, tra i membri fondatori del World Soundscape Project e compositore delle più riuscite partiture che utilizzano la tecnica della sintesi granulare (creare suoni complessi a partire da una grande quantità di elementi acustici semplici, detti grani), in particolare l’opera "Riverrun" del 1986. E ancora artisti che hanno costruito per primi stilemi inediti: Markus Popp, alias Oval, responsabile negli anni Novanta della creazione del genere glitch come stile codificato dell’elettronica sperimentale. Con l’album "Systemisch" del 1994, Popp ha dato forma a un compendio tra la musique concrète degli anni Cinquanta e gli impulsi ambient-techno che si sarebbero consolidati in quello stesso decennio, utilizzando suoni riprodotti e campionati di cd difettosi o scalfiti, un’impresa tale da influenzare l’estetica di molti altri autori sino ai giorni nostri.

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Inoltre, come da tradizione, parteciperanno vincitori e finalisti del Premio San Fedele per giovani compositori. Dal suo inizio nel 2010, hanno preso parte al Premio 125 giovani musicisti provenienti da 30 diverse nazioni. Il 26 settembre, Domiziano Maselli, finalista dell’ultima edizione, aprirà con il suo live set ispirato alla vicenda di Lazzaro del Vangelo di Giovanni, in dialogo con le tecniche estese del contrabbassista Tommaso Rolando. Nel concerto del 7 novembre Francesco Fabris, vincitore del Premio del 2016, sarà impegnato accanto al celebrato maestro dalla nuova composizione elettronica Ben Frost. La prima parte della stessa serata sarà invece coniugata in modalità acusmatica, con una scelta di brani su supporto fisso in omaggio al pianista Arturo Benedetti Michelangeli, musiche commissionate da San Fedele Musica al gruppo di finalisti del Premio San Fedele 2020.

L’Autunnale 2022 di Inner Spaces vedrà anche, per la prima volta, la collaborazione con un’etichetta discografica storica, la londinese Touch, che per i suoi 40 anni porterà a Milano cinque artisti nella serata del 12 dicembre: Jacaszek, il duo italiano Ozmotic, Claire M Singer, Geneva Skeen e infine Jana Winderen a conclusione della rassegna. Una suggestiva coincidenza, poiché Jana era stata la prima musicista a collaudare il sistema audio dell’Auditorium San Fedele il 18 dicembre 2010, in un concerto organizzato da Sincronie e Survival.

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