L'attrice ottiene il via libera a procedere, vincendo in appello: annullata così la sentenza di un tribunale di grado inferiore che aveva respinto la sua richiesta
I giudici della corte d'appello hanno accolto il ricorso di Ashley Judd che può portare avanti una causa per molestie sessuali contro Harvey Weinstein, già condannato a New York nei mesi scorsi. E' stata così annullata la sentenza di un tribunale di grado inferiore, che aveva respinto la sua richiesta, nel procedimento avanzato dall'attrice nell’aprile 2018.
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Nella sua denuncia originale, l'attrice affermava di aver perso numerose opportunità lavorative dopo aver rifiutato le avance del magnate durante un incontro al Peninsula Hotel di Beverly Hills nella metà degli anni 90: l'ex boss di Miramax la adescò nella sua stanza d'albergo per chiederle poi di stare a guardarlo mentre faceva la doccia e aver poi tentato di farle un massaggio. L'attrice aveva raccontato che a seguito del suo rifiuto, il produttore era riuscito a metterla all'indice a Hollywood. Ad esempio aver perso una parte ne "Il Signore degli Anelli" dato che Weinstein aveva detto al regista Peter Jackson che era difficile lavorare con lei.
Ora, i tre giudici del Nono circuito della Corte d’appello hanno rovesciato la decisione della corte precedente, che aveva dato torto alla Judd sulla base del fatto che all’epoca non era dipendente di Weinstein, decretando quindi che il produttore aveva comunque un grande potere sulla sua carriera nel mondo dello spettacolo.
Secondo il giudice Mary H. Murguia c'era "uno squilibrio di potere intrinseco" tra i due. "Weinstein si trovava in una posizione unica per esercitare la coercizione o fare leva su Judd in virtù della sua posizione professionale e dell'influenza di grande produttore di Hollywood. Pertanto, il tribunale distrettuale ha commesso un errore quando ha respinto la richiesta di Judd di una causa per molestie sessuali".
"È una vittoria importante, non solo per la signorina Judd, ma per tutte le vittime di molestie sessuali nelle loro relazioni professionali", ha dichiarato l’avvocato dell’attrice. Il legale di Weinstein ha ribattuto: "Ci aspettiamo che la verità verrà a galla nel processo. Il signor Weinstein non fece alcuna rappresaglia, anzi, sostenne il suo lavoro e approvò la sua scelta in un paio di film".
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