La cantante è intervenuta nell'Aula dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York per parlare ad una platea internazionale di duemila tra i 16 e i 17 anni
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La rivoluzione pacifica di BigMama arriva da Sanremo 2024 al podio dell'Onu, per denunciare bullismo e body shaming. Marianna Mannone, vero nome della rapper e attivista ventitreenne (ne compirà 24 il 10 marzo, ndr), che all'Ariston ha portato la sua canzone "La rabbia non mi basta", è infatti intervenuta, in inglese, davanti ad una platea di duemila liceali venuti da tutto il mondo all'interno del prestigioso Palazzo di Vetro a New York, nell'Aula dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, portando un messaggio di uguaglianza e amore universale, contro ogni tipo di violenza e discriminazione.
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L'artista è stata scelta per intervenire, nell'ambito dell`iniziativa "Gcmun talks" dal titolo "Le arti per la cittadinanza globale" (The Arts for Global Citizenship), organizzato da United Network, organizzazione associata al Dipartimento di Global Communications delle Nazioni Unite. Il tema del suo speech è stato "Crescere e Guardare al futuro" e, partendo dalla propria esperienza personale, l'artista ha offerto agli studenti un intenso momento di riflessione.
Come in "La Rabbia Non Ti Basta", brano rivelazione a Sanremo, il leit motiv del suo intervento è stato: "Credere nei propri sogni salva". Dal podio dell'Onu, da cui ogni anno parlano i leader del pianeta, BigMama ha raccontato: "Per tutta la vita mi hanno fatto credere di essere completamente sbagliata. Il mio fisico faceva in modo che la gente mi valutasse come 'non abbastanza' prima ancora che mi si potesse davvero conoscere". Una persona grassa, ha detto BigMama: "nell'immaginario degli altri è una persona svogliata, pigra, non attiva, non intelligente, che non ha voglia di migliorare. Per una persona come me sognare era inutile", ha rievocato la cantante.
Emozionata e per la prima volta nella Grande Mela (dove però era stata vista su un maxischermo di Times Square in collaborazione con Spotify), BigMama ha raccolto il testimone del podio dell'Onu dall'architetto Mario Cucinella per ripercorrere le tappe della sua storia personale: "Vengo da un paese molto piccolo con una mentalità altrettanto piccola. Ho dovuto sopportare anni di bullismo, verbale e fisico. Ogni giorno della mia infanzia e adolescenza lo ricordo pieno di parole di odio. 'Cicciona, fai una dieta, fai schifo'. Ho cercato per anni di evitare la sofferenza stando in silenzio. La prima risposta è stata la rabbia. A 13 anni ho scritto il mio primo pezzo, charlotte, un rap che parla di suicidio e autolesionismo e per tre anni l'ho tenuto tutto per me.
BigMama è nata quando ho avuto la forza di metterlo su YouTube". 24 anni il 10 marzo, un nuovo album "Sangue" in uscita per la festa della donna, Marianna ha capito che BigMama per lei era "uno scudo e un'arma". "Sangue", ha detto all'ANSA,: sarà un album: "dalle parole meno taglienti" per raggiungere più persone possibili: "Racchiuderà ogni pezzettino della mia vita", ha detto Marianna, che all'Onu ha parlato dell'esperienza milanese quando si sentiva "più bella del solito ma aveva ancora paura delle persone", poi della malattia, un linfoma di Hodgkin arrivato quando stava per firmare il suo primo vero contratto discografico e affrontato con 12 sessioni di chemioterapia: "È stato il periodo più buio della mia vita", ha detto: "La musica mi ha salvata davvero. Sono guarita, e quel periodo mi ha insegnato finalmente che io merito il primo posto. Che se non amo me stessa, nessuno lo fa al posto mio. Che se non salvo me stessa, nessuno lo farà per me. Come in "La rabbia non ti basta": credere nei propri sogni salva".
"Sono donna, grassa, rapper e queer: le ho tutte", ha detto Bigmama all'indomani della prima esibizione a Sanremo 2024. La 23enne Marianna Mammone (vero nome di BigMama), da tutta la vita combatte contro il bullismo e il body shaming. Di certo non si aspettava di riceverlo a Sanremo da un giornalista, peraltro della Rai. La canzone "La rabbia non ti basta" portata sul palco dell'Ariston parla anche di questo, del riscatto di Marianna bambina che si riscatta. Il commento del giornalista Rai ironizzava sull'aspetto fisico e il vestito di Bigmama. L'azienda non è rimasta silente. Infatti Roberto Sergio, amministratore delegato, ha subito reagito. "Appena appresa la notizia del tweet denigratorio nei confronti di una artista in gara, ho chiesto alla Direzione Organizzazione Risorse Umane della Rai di aprire un provvedimento disciplinare nei confronti di un giornalista per body shaming", il comunicato per sedare sul nascere le polemiche.