Concerto magistrale alla Summer Arena con i Sensational Space Shifters
di Antonella FagàLook in stile country, camicia nera e stivaletti, i soliti ricci e la barbetta... inconfondibile! E' Robert Plant, ex voce dei Led Zeppelin, che ieri sera ha infiammato il pubblico alla Summer Arena di Assago, mischiando suoni, voci e emozioni in una grande performance rock, di quelle che ci si aspetta ad un concerto di uno come lui.
E Plant non ha deluso. Come avrebbe potuto del resto? Un signore del Rock come lui, amante delle sperimentazioni sonore, dell'avventura musicale ancora una volta è riuscito a sorprendere tutti. Positivamente. Sul palco con lui i Sensational Space Shifters, band con la quale ha prodotto nel 2014 "Lullaby and... The Ceaseless Roar" e di cui fanno parte tra gli altri Liam "Skin" Tyson, Justin Adams, Dave Smith e Billy Fuller.
Si parte con "Poor Howard" (dall'ultimo album Lullaby and...) c'è il banjo, la chitarra blues e i suoni ancestrali del goje, una sorta di rudimentale violino dell’Africa occidentale. Il mix è armonico, perfetto. Per tutto il concerto il fil rouge è questo, sonorità e suggestioni musicali diverse, un mix di strumenti che si intrecciano tra loro, passato e presente, il tutto sempre magistralmente amalgamato. Plant canta, suona, convince. La voce è la sua, carismatica come sempre, anche se gli acuti di un tempo non sono più recuperabili a quasi settanta anni. Il rocker inglese lo sa, sa dove può arrivare e dove chiedere aiuto agli arrangiamenti. I pezzi nuovi piacciono, anche se sono forse un po' di nicchia, dedicati a coloro che Plant non l'hanno mai abbandonato.
Ma è quando partono i classici dei Led Zeppelin che il pubblico si scatena. In fondo la maggior parte di loro è lì per questo. "Black dog", riarrangiata come il resto del vecchio repertorio, infiamma e poi c'è 'Going to California' e una "Babe I'm gonna leave you", da brividi. Quando parte “I just want to make love to you”, Plant chiede al pubblico "Do we need love?" e il pezzo di Willie Dixon si trasforma in “Whole lotta love”, e poi in “Hey! Bo Diddley”.
ll concerto dura poco più di un'ora e venti, due soli bis, la cover di “Bluebirds over the mountain”, che diventa “Rock and roll” degli Zeppelin, con Camara al goje. E “Going to California” con Tyson alla chitarra acustica e Adams al mandolino.
Un gran finale rock.