L'attore due volte premio Oscar potrebbe però proseguire la sua carriera da regista
Robert Redford ha deciso di dire addio alle scene. L'attore, 81 anni, ha detto che andrà in pensione dopo il suo ultimo film, "The Old Man and The Gun", diretto dal regista David Lowery. La conferma è arrivata in un'intervista esclusiva al magazine Entertainment Weekly. "Faccio questo lavoro da quando avevo 21 anni, direi che è abbastanza" ha dichiarato il due volte premio Oscar. Ma potrebbe proseguire la sua carriera da regista.
Lo aveva già annunciato nel 2016, dicendo che dopo altri due film (il primo è stato "Le nostre anime di notte", uscito lo scorso anno) avrebbe abbandonato le scene. Ora il divo americano ha deciso di mantenere la promessa. "Mai dire mai – ha spiegato Redford – ma sono giunto alla conclusione che questo sarebbe stato per me il modo migliore per terminare la mia carriera di attore. E perché non farlo con qualcosa che mi rende molto ottimista e positivo?"
In "The Old Man and The Gun", che uscirà il 28 settembre, Robert Redford interpreta un personaggio realmente esistito, Forrest Tucker, un criminale esperto rapinatore di banche e artista delle evasioni tanto da avere realizzato 17 colpi in altrettanti istituti di credito e tutte le volte essere stato arrestato. Ma ogni volta che è finito in prigione è sempre riuscito a scappare.
"Per me, questo è stato un personaggio meraviglioso da interpretare a questo punto della mia vita", ha detto il doppio premio Oscar (come miglior regista per "Gente comune" nel 1981 e uno alla carriera nel 2002). "La cosa che mi ha davvero colpito di lui, e che spero che il film mostri, è che ha rapinato 17 banche, è stato beccato 17 volte ed è andato in prigione 17 volte. Ma è anche scappato 17 volte. Quindi mi sono chiesto: non è che ci tenesse davvero a essere catturato così da poter provare quello che per lui è il vero brivido della vita, cioè fuggire?"
Ci sarà un futuro da regista, ora che ha deciso di lasciare le scene? "Vedremo a questo proposito" ha detto Redford. Oltre a "Gente Comune" ha diretto altri otto lungometraggi (tra i quali, nel 1998, "L'uomo che sussurrava ai cavalli", basato sul romanzo di Nicholas Evans) e ha fondato anche il Sundance Institute e il Sundance Film Festival con Sydney Pollack.