PER FATTI DEL 1973

Roman Polanski alla sbarra, nel 2025 al via un altro processo per violenza sessuale

Il regista atteso sul banco degli imputati negli Stati Uniti per rispondere dell'accusa di aver stuprato una minorenne nel 1973

13 Mar 2024 - 09:20
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Roman Polanski andrà a processo a Los Angeles con l'accusa di aver stuprato una minorenne nel 1973, cinque anni prima di aver abusato della tredicenne Samantha Geimer. Rispetto a quest'ultimo famigerato caso, il regista polacco si dichiarò colpevole di aver intrattenuto una relazione sessuale con l'accusatrice, ma fuggì dagli Stati Uniti prima della sentenza. Polanski oggi novantenne e residente in Francia, il cineasta è atteso sul banco degli imputati il 4 agosto 2025. Nel 2023 è stato protagonista Fuori Concorso a Venezia 80 con il suo ultimo film "The Palace".

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I fatti del 1973

  Ad agosto 2025 prenderà il via davanti alla corte suprema di Los Angeles la causa civile avviata dopo la denuncia di una donna che all'epoca dei fatti era minorenne e che finora è rimasta anonima. Jane Doe (nome fittizio usato solitamente nel gergo giuridico statunitense) ha presentato la sua querela l'anno scorso. Ha raccontato che una sera del 1973, dopo averlo conosciuto a una festa, accettò un invito a cena dal regista, piuttosto famoso all'epoca dei fatti, visto che aveva già firmato "Repulsion", "Rosemary's baby" e stava lavorando a "Chinatown". Polanski ordinò tequila anche per la ragazza, nonostante sapesse che aveva meno di 21 anni (l'età legale per bere alcol negli Stati Uniti). Dopo la cena, lei si sentì male e lui la portò nella sua villa di Benedict Canyon, dove la giovane perse i sensi. Secondo le carte depositate in tribunale, quando Jane Doe si svegliò sul letto del regista, lui la spogliò e la obbligò a un rapporto sessuale, anche dopo che lei disse "Per favore, non farlo".

L'accusa

  L'avvocatessa Gloria Allred ha confermato in conferenza stampa che la sua cliente all'epoca non aveva "solo meno di 21 anni, ma meno di 18". "Ha dimostrato un enorme coraggio a intentare una causa contro un famoso regista. Le ci è voluto molto tempo per fare questo passo", ha detto Allred ai giornalisti, aggiungendo che "sebbene l'imputato abbia continuato la sua vita come niente fosse, per lei niente è stato normale dopo".

Polanski e gli scandali sessuali

  Nel 1977, il regista venne accusato a Los Angeles di "violenza sessuale con l'ausilio di sostanze stupefacenti" ai danni della quattordicenne Samantha Geimer, nella villa di Jack Nicholson. La donna in seguito ha sempre dichiarato che il rapporto non fu uno stupro e che non gli porta rancore. Dal 2005 è nella "red notice" del governo americano e rischia l'estradizione se esce dalla Francia o dalla Svizzera, i Paesi che l'hanno accolto. Il 26 settembre 2009 Polański venne arrestato all'aeroporto di Zurigo-Kloten, dopo che si era recato in Svizzera per ricevere al Zurigo Film Festival un premio alla carriera. Dopo l'accaduto si registrarono numerose reazioni pubbliche da parte di artisti e politici, che chiesero la liberazione del regista. Le autorità elvetiche hanno negato l'estradizione del regista negli Stati Uniti, revocandogli anche gli arresti domiciliari e il braccialetto elettronico.

Lo scandalo ha avuto ripercussioni soprattutto in anni recenti. Alla cerimonia dei Cesar 2020 polemiche contro il regista per il suo film "L'ufficiale e la spia", l'attrice incaricata di consegnargli il premio per la regia lasciò il palcoscenico in segno di protesta, mentre la presidente della giuria della Mostra di Venezia, Lucrecia Martel, contestò la selezione del film al festival dichiarando: "Non separo l'opera dalla persona".

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