Con un'operazione di guerrilla marketing in centro a Milano, la cantautrice ha lanciato il suo nuovo singolo "Maria Gasolina". Tgcom24 ne ha parlato con lei
di Massimo LongoniRomina Falconi ne ha fatta un'altra delle sue. Nei giorni a Milano sono apparsi in centro città dei manifesti con l'immagine di una donna sdraiata sul bancone di un bar e la scritta "Maria, non importa cosa dicono i miei figli. Ho trent’anni più di te, ma sono trent’anni di saggezza che posso offrirti. Se torni da me, ti intesto tutto. Gastone". Altro non era che la nuova operazione di guerrilla marketing pensata dalla cantautrice per lanciare il nuovo singolo "Maria Gasolina", in uscita il 20 ottobre ed estratto dal prossimo album "Rottincuore". "Fa parte della mia galleria di peccatori che comporrà il mio album - dice a Tgcom24 -. Se una donna sta con un uomo economicamente più risolto di lei viene vista subito come un'arrampicatrice.
Non è certo la prima volta che Romina Falconi per lanciare una sua canzone opta per una campagna particolare. In principio sono stati i cartelloni "Caduta saponette" con cui aveva tappezzato Milano, poi la donna vestita da sposa e piangente in metropolitana. Questa volta è toccato a una dedica fuori dal comune, con quel "ti intesto tutto" che è diventato ben presto un hashtag virale su Instagram. "Io faccio questi esperimenti. Ho un cugino laureato in Bocconi, e mi ha detto “sai come si chiamano? Guerrilla marketing'. E la pratica di lanciare segnali senza mettere in faccia alla gente l’oggetto ma l'ho scoperto solo dopo avere iniziato a farli. Io voglio fare la Marina Abramovich di Torpignattara".
Ancora una volta affronti un tema scomodo, quello di una donna accusata di stare con un uomo solo per i soldi.
Io le cose facili non le so fare. E’ un destino, è scritto nelle stelle e nei fulmini. Nonostante il mio mondo sia quello del pop mi piace affrontare dei temi che secondo le regole non scritte del pop sono considerati difficili.
Il pubblico ti segue in questa direzione?
Se consideriamo che la canzone che più è andata virale è "Magari muori" direi di sì. Ho notato che proprio le canzoni che potevano sembrare ostiche invece più fanno colpo. Alla fine queste "magagne" non solo mi fanno divertire ma grazie a loro vengo letta meglio. Quindi mi piace fare gli esperimenti sociali. Quando sei indipendente dei fare le nozze coi fichi, ottimizzare tutto perché il budget è limitato.
E' complicato un percorso da artista indipendente?
Devi concentrare le energie. La cosa più bella però è che hai la libertà. Il pubblico che ti sceglie lo fa perché sei tu, quindi non hai più paura. Quella stranezza che per anni mi ha fatto sentire una povera stronza ora mi definisce come artista. Certo ogni tanto mi vengono duemila dubbi ma io sono felice di quello che sta succedendo, di avere il mio zoccolo duro di pubblico, e di riuscire a campare di questo mestiere. Già pagarmi il mutuo con le mie canzoni mi fa sentire un supereroe.
"Maria Gasolina" in America del Sud è il termine con cui ci si riferisce a una donna che frequenta uomini ricchi.
Mi piaceva quindi raccontare una canzone di una donna che decide di avvalersi al diritto all’ozio. Perché certe coppie sono più chiacchierate delle altre? Mi sono messa a studiare: questo accade quando c’è una disparità sociale, o anagrafica o estetica. Se cerchi una via più veloce o facile agli occhi della gente è come se volessi fare una scalata sociale ma sei immeritevole. Volevo rendere lei deliziosa nel suo raccontare la sua vita.
© Ufficio stampa
A te è mai capitato di trovarti in una situazione di questo tipo?
Io ho sempre avuto relazioni con scappati di casa, ma per due anni ho convissuto con un uomo che aveva 21 anni più di me ed era anche più risolto economicamente di me. Quando andavamo in giro mi sentivo osservata e giudicata. Gli occhi della gente erano orribili, ti sentivi quella che stava con un altro per uno scopo losco.
Sembri avere la passione per gli album a tema. Nel precedente album "Biondologia" affrontavi le emozioni. Questa volta come mai hai scelto di concentrarti su quelli che sono considerati peccatori?
Volevo fare un disco che al contrario del pop non fosse autocelebrativo, dove ogni canzone rappresentasse un personaggio che fosse un peccatore, nei confronti di sé stesso o agli occhi degli altri. Credo che la "magagna" faccia parte di noi, quindi la protagonista qui doveva essere l'ombra. Anche perché ho notato che tutti ci battiamo per la libertà però se uno ha un pensiero un pelo sopra le righe viene emarginato o attaccato.
I personaggi saranno almeno dodici. Due tracce sono nate ad agosto quando il disco sembrava praticamente finito. Stiamo vedendo di inserirle. Non me lo sarei mai detto ma l’idea bella magari arriva quando non ne hai l’esigenza. Per il resto stiamo facendo i mixaggi, l’intento è di annunciare una data di uscita nei prossimi mesi. Ancora non lo posso fare per una serie di motivi tecnici. Perché ci tengo che il disco esca anche in forma fisica, con un vinile e un cd. E oggi a volte è complicato.
Ogni canzone è la descrizione di un’ombra psicologica e viene accompagnato dall’uscita di un meta-libro, il "Rottocalco". Come mai
Perché in tre minuti di canzoni non ero sicura di riuscire a descrivere un'ombra. Quindi il libro esplora l'argomento in maniera più approfondita ed estesa, con scritti sull'argomento di psicologi, giornalisti, illustratori e qualcosa di mio. E poi il feticcio di avere in mano qualcosa è bello. Oggi la musica è così impalpabile, sembra svanire subito, anche dopo mesi e mesi di lavoro. Per sentirsi vivi bisogna fare qualcosa che sappia di buono, quindi ecco i libri, il centro d’ascolto. Qualcosa che possa sembrare simbolicamente una carezza per tutti quelli che si sentono sbagliati.