La cantautrice e rapper sarà a Sanremo con "Fuorilegge", poi arriveranno il nuovo album e il primo Forum della sua carriera
© Kate Biel
È passato un anno da "Click Boom!" e lei, appassionata di criminologia, è pronta a tornare sul luogo del delitto. Rose Villain è una delle Big del Festival di Sanremo 2025, dove porterà "Fuorilegge". "È stato un anno da sogno - racconta la cantautrice e rapper milanese -, ma anche durissimo e pieno di cose da fare. Mai un giorno libero... ma che gioia! Il risultato finale non era stato particolarmente benevolo, ma credevo molto nel brano e sapevo che i risultati sarebbero arrivati. Ora tornare su quel palco è bellissimo: l'esigenza è nata dalla canzone stessa, scritta prima di 'Click Boom!' che però mi era sembrata più comprensibile per la mia prima apparizione. 'Fuorilegge' diventa così una sorta di sequel, anche se in effetti è il prequel, ma merito un palco e un'esposizione così".
Se l'anno scorso Rose Villain era a cavallo tra l'outsider e l'oggetto misterioso (soprattutto per il pubblico sanremese), questa volta non può più nascondersi. Arriva all'Ariston infatti dopo i successi di "Click Boom!" (3 volte platino e decima posizione nella classifica Fimi/Gfk dei brani più ascoltati dell'anno) e di "Come un tuono", cantata in coppia con Guè e contenuta nell'album "Radio Sakura", con cui ha dominato l'estate. Dai primi ascolti dei brani sanremesi "Fuorilegge" può apparire una canzone in scia a "Click Boom!" ma lei difende la scelta. "Entrambi mi rappresentano tanto artisticamente. A chi dice che non ho avuto coraggio di uscire dalla mia comfort zone, rispondo che si osa di più portando un pezzo in linea con il proprio mondo musicale - afferma -. Preferisco arrivare meno ma essere autentica. Questa sono io. Comunque non è per niente un brano facile da cantare e da ballare, altro che comfort zone!".
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"Fuorilegge" è anche il primo tassello di un nuovo progetto discografico, che andrà a concludere la trilogia della Radio (dopo "Radio Gotham" e "Radio Sakura") e che uscirà nei prossimi mesi, di certo prima dell'appuntamento il 23 settembre all'Unipol Forum di Milano, a coronare un anno indimenticabile. "Siamo in chiusura con il disco e intanto la mia mente è già al Forum, il mio primo palazzetto... essendo io di Milano, ci sarà tutta la mia famiglia, i miei amici. Un'emozione pazzesca. E in uno spazio creativo di quella portata posso fare cose pazzesche".
Per la serata delle cover ha scelto il classico, portando "Fiori rosa, fiori di pesco" in coppia con Chiello. "Ho deciso di portare Chiello, che è letteralmente uno dei miei artisti preferiti, un artista con la A maiuscola. In comune abbiamo il grande amore per Battisti. L'anno scorso ho portato la leggenda del passato (e del presente), Gianna Nannini, lui sarà la leggenda del futuro". Va invece verso la modernità l'uso dell'autotune. "Ne uso un po', leggerissimo, nella produzione. È uno strumento moderno. E uso il vocoder, un sintetizzatore di voci. Io sono superpro all'uso della tecnologia, anche se poi tutto quello che esce sul disco è analogico. L'autotune è uno strumento e come tale deve essere utilizzato. Nella trap non puoi non usarlo". E a proposito di trap impossibile non affrontare il tema delle polemiche sui testi sessisti e misogini di molti. Un'accusa che Rose Villain trova fuori luogo. "Per me è un discorso che, sinceramente, non ha senso: è come se un’attrice si lamentasse perché viene fatta a pezzi in un film - ha detto in una intervista a "Vanity Fair" -; quello di Tony Effe e gli altri è puro cinema, finzione, un gioco che come tale ha delle regole e come tale dev’essere trattato. I li conosco tutti di persona, con molti di loro ho lavorato; sono ragazzi adorabili, che trattano benissimo le donne, altroché".