ll duo in gara a Sanremo 2024 con la canzone "L’amore in bocca". L'intervista a Tgcom24
di Luca Freddi© Ufficio stampa
I Santi Francesi sono tra i protagonisti di Sanremo 2024 dove porteranno la canzone "L’amore in bocca", dopo aver superato la selezione finale di Sanremo Giovani con "Occhi tristi". Alessandro De Santis e Mario Francese hanno raccontato a Tgcom24 il brano in gara tra i 30 big e la loro carriera fino a qui: dalla vittoria a X Factor nel 2022 alla prima esperienza sul palco dell'Ariston, dove presenteranno anche, per la serata delle cover, “Hallelujah” di Leonard Cohen, insieme a Skin.
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Quali sono le emozioni di essere a Sanremo?
Sono tante, tutte diverse fra loro e c'è sicuramente del panico. Ma anche tanta voglia, soprattutto tanta curiosità. Moriamo dalla voglia di capire cosa succederà effettivamente durante questi giorni. Poi l'ansia sta crescendo giorno dopo giorno e credo che sarà annullata dalla prima esibizione effettiva.
Partiamo da "L'amore in bocca", raccontateci il nuovo brano
E' una canzone che possiamo quasi definire un errore in tutto e per tutto. Parte da un errore di scrittura e ruota attorno al suo titolo. Nello scrivere l'amaro in bocca dentro una nota sul telefonino ho sbagliato a digitare e il correttore ha scritto l'amore. Quindi ci siamo invaghiti di questa espressione che abbiamo poi deciso di inserire in una canzone nata dopo aver incontrato per caso Cecilia Del Bono. Lei è una giovane artista e autrice. Abbiamo fatto una sessione assolutamente senza pretese e nonostante questo, dopo quattro-cinque ore, il pezzo era nato. Si può dire che sia come una sequenza di diapositive e di immagini molto strette con riferimenti molto specifici alla nostra vita privata e a quella di Cecilia, che ha scritto il pezzo con noi. Non c'è un vero e proprio racconto o qualcosa da insegnare. Ci sono tante suggestioni che ruotano intorno a una più grande che è l'espressione l'amore in bocca.
Com'è musicalmente?
E' un po' altalenante. Parte come una ballad e poi ci siamo resi conto che doveva succedere qualcosa. E lì esce un po' la parte più elettronica e più uptempo. In qualche modo cerchiamo sempre di rendere una sorta di doppia anima in quasi tutti i nostri pezzi. Magari in quelli più lenti cerchiamo di donare maggiore aggressività e in quelli più cattivi cerchiamo di smorzarli un pochino. Ci piace fare questa cosa e poi in particolare con "L'amore in bocca" ci sembrava che funzionasse molto. Poi l'orchestra ha aggiunto quel qualcosa in più che gli ha dato ancora più emozione. Però di per sé è una ballad elettronica.
Oltre a chi vi conosce già ci sarà chi vi ascolterà magari per la prima volta. La canzone quanto rappresenta il vostro percorso fin qui?
E' difficile quasi sempre per noi prendere una canzone a rappresentanza del nostro percorso. Perché il nostro percorso è sempre tutto abbastanza in divenire. All'inizio ci dicevano che era un problema che non avessimo una direzione specifica, un suono specifico e non essere riconoscibili. Cosa che per noi non è mai stata un problema. Negli anni, lavorando insieme, è chiaro che un suono senza volerlo si crea e una direzione senza volerla la si prende, ma non l'abbiamo mai voluta coscientemente. Quindi forse non c'è neanche una canzone di cui possiamo dire "questo siamo noi". De "L'amore in bocca" possiamo dire che sia una buona parte ma anche che possiamo essere tante altre cose.
Che differenza c'è con "Occhi tristi" che avete portato a Sanremo Giovani?
La differenza banale può essere quella dell'arrangiamento e di parte della sonorità. Avevamo sul piatto questi due pezzi. E "Occhi tristi" ci sembrava un po' più immediata e coinvolgente. E invece "L'amore in bocca", con delle grosse emozioni, ci è sembrato più adatta per Sanremo big, nell'eventualità che saremmo passati.
Per la serata delle cover avete scelto "Hallelujah" di Leonard Cohen. Raccontateci un po' la scelta e poi quella di duettare con Skin
Abbiamo scelto la cover già da un mese prima di partecipare a Saremo Giovani senza sapere se saremmo passati o meno. Questo perché ci diverte molto fare le cover, prendere le canzoni, smontarle e rimontarle e vedere che cosa succede. "Hallelujah" è un suicidio perché è una canzone che chiaramente tutti abbiamo sentito tantissime volte. Ma proprio per questa ragione in realtà l'abbiamo scelta. Volevamo cercare di tirare fuori un'altra parte con l'arrangiamento di quella canzone, cioè la natura un po' più contraddittoria, meno confortevole, quasi violenta e volgare in determinati punti, che ci affascinava parecchio. E il duetto con Skin viene fuori per caso. Abbiamo fatto un giro in Italia cercando di capire se ci fosse qualcuno che volesse fare questa cosa con noi. E poi abbiamo pensato a lei, che ha voluto semplicemente ricevere qualche informazione su di noi e ascoltare il brano. E ha accettato il giorno dopo. E' stata una situazione che si è creata all'ultimo minuto. Follia pura. E' un'artista che ci ha cresciuto musicalmente e che tutta Italia conosce. Quindi sarà incredibile.
Cosa vi aspettate da questo Sanremo?
Di norma quasi niente. Cerchiamo il più possibile di lasciare a un livello molto basso le aspettative, ma quello è un meccanismo di difesa che usiamo anche nella vita privata. C'è sicuramente tanta speranza di ampliare il nostro pubblico non tanto per una questione di visibilità, quanto per la possibilità di connetterci con qualcun altro.
Com'è stato l'impatto della vittoria a X Factor sulla vostra carriera? Cos'è cambiato?
Da un punto di vista privato ha cambiato tutto. Nel senso che proprio quello che c'era nella nostra vita prima di X Factor è stato raso al suolo. Ha cambiato veramente tutto e soprattutto abbiamo cambiato mestiere: prima entrambi lavoravamo in altri ambiti anche per pagarci da vivere. Quello è stato il primo tassello della nostra carriera, che ci ha permesso di vivere di musica e quindi di dedicarci appieno a questa cosa.
Cosa farete dopo Sanremo? Avete progetti?
Il primo progetto è quello di ritornare sui palchi e suonare. Per ora non abbiamo ancora niente di definito. E usciranno anche delle cose nuove dato che è un periodo in cui stiamo scrivendo anche se adesso siamo in pausa per Sanremo.