quarto album della band

Selton: "Dal Brasile a Milano, per portarvi nel nostro Loreto Paradiso"

La band sudamericana, ormai naturalizzata milanese, presenta a Tgcom24 il nuovo disco ricco di sapori...

18 Mar 2016 - 13:36
 © facebook

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Esce il 18 marzo "Loreto Paradiso", quarto album dei Selton che in undici tracce mescola in un cocktail esplosivo le sonorità europee con la carica travolge del Sudamerica. Un disco nato e registrato tra Milano, il Brasile e Londra che porta dentro i segni di questo viaggio. "E' un album itinerante e anche più maturo dei precedenti" ha svelato a Tgcom24 Ramiro, chitarrista e cantante "Abbiamo voluto dire la nostra e andare più in profondità".

A tre anni di distanza dal precedente "Saudade" i Selton (Daniel, Eduardo, Ramiro e Ricardo) sono tornati con un disco registrato e prodotto tra l'Italia, il Brasile e l'Inghilterra, cantato in queste tre lingue. Al progetto hanno collaborato anche Dente, Federico Dragogna dei Ministri e il produttore Tommaso Colliva (Calibro 35, Muse).

Com'è nato il titolo "Loreto Paradiso"?
Loreto è un quartiere di Milano all'opposto di quello che ci si aspetterebbe da un paradiso. Ma l'idea è proprio questa: non lamentarci del posto dove siamo ma creare noi il nostro paradiso.

Cos'è per voi Loreto?

E' un posto che negli ultimi tempi si sta rivalutando, come molti altri quartieri di Milano, e ci ha sorpreso. Quando siamo arrivati era molto più grigio, ma adesso un po' tutte le periferie si stanno rinnovando e stanno prendendo una piega interessante.

L'album è più maturo rispetto ai precedenti...
In questo disco abbiamo voluto dire la nostra, andare più in profondità nei testi rispetto al passato.

Al progetto ha partecipato anche Dente, con cui collaborate già da tempo...

Nei due dischi precedenti ci aveva dato una mano nella revisione dei testi. Nel tempo, grazie anche al fatto che padroneggiamo di più l'italiano, il suo contributo è stato sempre meno evidente. Per questo disco gli abbiamo mandato i testi in una versione abbastanza definitiva e lui ha dato il suo tocco.

Avete registrato tra Milano, Londra e il Brasile...
Sì, è un disco itinerante, che ha fatto avanti e indietro tra il Sudamerica e l'Europa. E' una sorta di grande collage di tutti i posti in cui siamo stati, dei diversi spunti e stimoli che abbiamo trovato negli spostamenti.

Siete partiti suonando per strada, com'è cambiato il rapporto con i fan dopo quattro dischi?
La nostra essenza è sempre quella del gruppo di strada, dove il contatto con il pubblico è molto forte. Se uno sta passando e si ferma ad ascoltarti è perché la tua musica lo ha colpito, la trova davvero interessante.

In questi giorni siete in tour per l'Italia, com'è stata l'accoglienza del pubblico?
E' la prima volta che partiamo prima dell'uscita del disco e avevamo paura che i concerti fossero un po' freddini. Invece abbiamo trovato un pubblico molto attento e curioso. Ad aprile presenteremo il disco in Brasile e poi torneremo in Italia per le nuove date estive.

In Loreto Paradiso si mescolano tante sonorità diverse. Se fosse una pietanza che gusto avrebbe?

Sarebbe una feijoada, un piatto brasiliano ricco di ingredienti. Ci sono i fagioli, il riso, il maiale e perfino l'arancia... un sacco di colori e sapori proprio come in Loreto Paradiso.

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