Sfera Ebbasta & Charlie Charles
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Il giovane artista, originario di Cinisello Balsamo nell'hinterland milanese racconta a Tgcom24 il suo disco in collaborazione con Charlie Charles
di Antonella Fagà© ufficio-stampa
Copertina rossa, "come il sangue, la passione"... e come i suoi capelli, denti d'oro e ciabatte ai piedi, Sfera Ebbasta (vero nome Gionata Boschetti classe 1992) presenta il suo primo disco ufficiale, in uscita oggi, che porta il suo nome ed è firmato da una grande major come la Universal/Def Jam. Undici tracce, interamente prodotte da Charlie Charles, in cui "c'è tutto me stesso e senza Feat. altisonanti. Volevo che il mio disco fosse venduto per me, non perché ho cantato con qualcun altro molto conosciuto".
Solo un anno fa il giovane di Cinisello Balsamo, hinterland milanese, debuttava sulla scena rap con l’album "XDVR", scalando le classifiche digitali fino a raggiungere il primo posto su iTunes. La prima versione per un'etichetta totalmente indipendente, in freedownload, poi ripubblicata in versione "reloaded" per Roccia Music, l'etichetta di Marracash. Il singolo "Ciny", presente nel disco, (Cinisello appunto, ndr) diventa una sorta di inno per i ragazzi di periferia di tutta Italia. Sfera Ebbasta capisce che qualcosa è cambiato. Le sue canzoni parlano di strada, di disagio, di periferia e lui sperimenta un nuovo sound all'interno del rap italiano, la trap appunto. In poco tempo diventa il "Trap King", ma soprattutto un artista emergente da tenere d'occhio, una promessa per l'hip hop italiano.
Cosa è cambiato da "XDVR"? "Tutto," risponde Sfera, "è successo parecchio. Ho fatto il primo tour, ho accompagnato Marracash e se prima non facevo quasi niente tutto il giorno, adesso sono occupato tutti i giorni, tutto il giorno. Sono cambiate anche le aspettative e la pressione intorno a me... Insomma ho spaccato e in un anno la mia vita si è trasformata!"
I testi del nuovo album sono ancora "street"? Molto meno che nel primo disco. Sono più vari, ci sono anche canzoni d'amore e non perché qualcuno mi ha chiesto di scriverle, altrimenti non lo avrei mai fatto. Le ho scritte perché mi venivano. Non permetterò mai a nessuno di dirmi che canzoni scrivere".
E se non avessi "spaccato" cosa avresti fatto? "Me lo chiedo spesso ancora oggi. Non sono mai stato portato per lavorare, per avere un capo che ti dica cosa fare e sono sempre stato convinto che nella vita non avrei mai lavorato. Non so se sia stata fortuna o determinazione ma io voglio fare questo, scrivere canzoni e fare musica, e questo so fare."
E questo fa, portando qualcosa di innovativo sulla scena rap. "In questo momento c'è il rap italiano con i grandi e poi ci siamo noi, siamo due movimenti a parte con fan diversi e un suono diverso. Abbiamo creato un'altra scena, non siamo il rap italiano, non siamo forse nemmeno rap. Chiamatemi come volete, un artista, un trapper. Il punto è che abbiamo cambiato le cose, possiamo rappare senza rime, abbiamo cambiato anche il look, lo stile. Fino a poco tempo fa in Italia il rap era tutto uguale e chi meglio chi peggio ognuno era però sostituibile all'altro. Adesso c'è più voglia di essere unici, riconoscibili".
A questo aspira Sfera Ebbasta con il suo primo album ufficiale. Accanto a lui uno dei produttori più talentuosi e più richiesti della scena rap italiana, Charlie Charles, che lui conosce da sette anni. In tutto sono 11 tracce inedite, anticipate dal video del primo singolo 'Brbbq – Bravi ragazzi nei brutti quartieri', che conta più di 3 milioni di visualizzazioni su Vevo e mezzo milione di streaming su Spotify. Il prossimo singolo sarà "Cartine Cartier", nato dalla collaborazione internazionale con la superstar francese SCH.
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