L'artista "sequestra" lo stadio milanese per un doppio live, il 24 e 25 giugno
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Dopo la data zero di Lignano Sabbiadoro, Sfera Ebbasta si è preso San Siro. Lo stadio si trasforma per due notti nel regno della trap, con il king Sfera che manda in visibilio i suoi giovanissimi sudditi (con genitori al seguito). Uno show composto da scenografie elaborate, effetti speciali, coreografie e tante performance. In scaletta tutti i suoi successi, dagli esordi a oggi, per una sorta di playlist live con il meglio del repertorio.
Dopo la lunga festa di Vasco Rossi e i 30mila fan dei Negramaro, San Siro accoglie un altro re delle classifiche: Sfera Ebbasta. Il trapper nel live ripercorre tutta la sua carriera, che dura ormai da un decennio. "Sono dieci anni di carriera anche se non si direbbe", ammette stupito dal palco. Si inizia con "Visiera a becco" e "XDVR", prima del duetto di "Cavallini" con Tony Effe e Side Baby. Per "Mercedes nero", invece, ci sono Tedua (che resta sul palco anche per "Lingerie") e Izi. Sul palco ci sono tutti riferimenti alla sua storia artistica e personale: dai palazzoni di Cinisello alla ricchezza raggiunta oggi, rappresentata dal logo rivisitato della Ferrari e dal gigantesco trono.
Sfera si è guadagnato la sua corona, tra numeri record e certificazioni varie (è infatti il primo artista italiano ad aver collezionato e superato quota 200 Dischi di Platino) e alla sua corte non manca quasi nessuno della scena trap. Oltre a Tony Effe, Side Baby, Tedua e Izi fanno la loro comparsa anche Luché ("Stamm fort"), Dref Gold ("Sciroppo" e "Tesla") e Anna ("Ciao bella"). Geolier (reduce dal successo al Maradona di Napoli) fa il suo ingresso per "Mi manc" e "Calcolatrici", insieme con Simba La Rue, prima di passare il testimone a Lazza per "Piove" e "G63". Alla festa si uniscono anche Rkomi con "Nuovo Range" e Charlie Charles ("Bottiglie e privè"). Ad accompagnare i protagonisti sul palco anche altri elementi cari alla scena urban come il parkour. Tra i direttori artistici della serata c'è Laccio, che ha ideato le esibizioni dei performer nella loro immaginaria invasione di una metropoli. Un'invasione che sembra partire proprio da San Siro.