Estate a ritmo di "Bene ma non benissimo"
di Antonella Fagà© ufficio-stampa
Rapper, freestyler, ma anche imitatore e doppiatore. Shade, classe 1987, al secolo Vito Ventura sta bene... ma non benissimo. E questo è anche il titolo del suo nuovo singolo "Bene ma non benissimo", uscito il 9 giugno per Warner Music Italia, e della sua filosofia di vita: "Se ti aspetti il peggio, tutto quello che arriva di buono è guadagnato...", come racconta a Tgcom24.
In "Mirabilansia", il tuo primo album nel 2015, avevi detto che il titolo significava un parco divertimento dove paghi ma non ti diverti, è la stessa filosofia di vita anche qui?
Sì... è un po' come dire che esci dalla condizione di "sfigato", ma la "sfiga" ti resta dentro. Non è pessimismo... è realismo, perché se ti aspetti il peggio tutto quello che arriva di buono è guadagnato. Preferisco pensare che le cose non vadano bene, se poi vanno bene è una sorpresa, altrimenti almeno non mi ero fatto illusioni. E' capitato con la finale di Champions... non sono rimasto molto contento...
Stilisticamente invece questo è un brano dai ritmi serrati, con tanti giochi di parole e extrabeat... sei tornato alla tua passione del passato?
Diciamo che ho voluto fare un'evoluzione, sono sempre stato quello dei giochi di parole, degli extrabeat... non l'ho mai fatto però in modo tale che potesse però piacere anche a chi non è del settore, a chi non appartiene alla nicchia dei miei conoscitori. E' come con quei calciatori che fanno tutti i giochetti con il pallone... ecco io stavolta volevo fare goal... Ho cercato di fare le due cose nella stessa canzone.
Il ritmo infatti è da tormentone estivo...
A me la parola tormentone fa venire i brividi, ma spero sia una canzone che possa accompagnare le persone, una canzone che possa restare nella memoria della gente, come canzone dell'estate.
Un brano contenutisticamente "leggero"?
Sì perché è una canzone singola. Generalmente è in un disco, come in “Mirabilansia” ad esempio, che metto i contenuti, dove cerco di dare tutto di me, anche le sfaccettature più tristi, quelle che tendo a non far vedere, perché mi piace far stare bene, più che star bene io.
Ma quindi fammi capire, da una parte la tua filosofia è un po' pessimistica, dall'altro però dici che il desiderio è di far divertire...
Diciamo che... sono un Leopardi che non si piange addosso.
Conosci le poesie di Leopardi?
Le ho fatte a scuola, mi ricordo le più celebri. Preferivo però Ungaretti che era più auto ironico...
Hai partecipato a Zelig, doppiato... hai pensato di far altro oltre al rap?
Lavoro come doppiatore, mi propongo a vari studi, mi piacerebbe andare a fare un provino anche a Roma.
E ti piacerebbe anche recitare?
Sì, ma non mi sento così bravo da recitare, in una stanzetta con il mio microfono mi sento più a mio agio.
Come quando canti...
Il microfono è il mio miglior amico
Il rap ha letteralmente conquistato il panorama musicale italiano, perché secondo te?
Il rap prende piede perché i ragazzi sono alla continua ricerca di qualcosa di vero, che non trovano in radio o in tv e trovano più facilmente sul web, dove c'è gente che parla come loro e senza filtri, direttamente a loro. Questo ha pagato. In parte anch'io ho goduto di questo movimento, per me il web ha rappresentato e rappresenta moltissimo. Poi naturalmente devi darti credibilità legandoti ad un'etichetta.
In questo ampio panorama del rap italiano dove ti collochi, quali sono i tuoi tratti distintivi?
Sono uno dei pochi che non parla di droga. Mi schiero dal lato di quelli che si interessano ancora ad un testo, alla scrittura rap, allo stile...
Con chi ti piacerebbe collaborare?
In Italia mi piacerebbe Caparezza, che è snobbato dal mondo dei rap, anche se secondo me è uno dei pochi che riesce a mettere sempre contenuti anche nei pezzi più ballabili...
Un nuovo disco?
Sì ci sto lavorando... il sound di “Bene ma non benissimo” farà da leit motiv: rap, afro trap, con ritmo incalzante, allegro, ma facendo trasparire anche me stesso, il mio lato introspettivo.
Qual è il tuo rapporto con gli altri rapper?
Vado molto d'accordo con i rapper della nuova scena come Ghali.. verso i grandi provo grande rispetto, e mi piace scoprire che anche loro hanno rispetto nei miei confronti.
Il tuo futuro è il rap?
Speriamo...il mio presente sicuramente... sto lavorando tanto in questo momento.