A EL MUNDO

Shakira accusa il Fisco spagnolo: "Bruciata al rogo e diffamata, l'accordo solo per i miei figli"

In una lunga lettera inedita pubblicata dal quotidiano la popstar racconta la sua versione sui motivi per i quali ammise di aver evaso 14,5 milioni di euro

04 Set 2024 - 12:43
 © Instagram

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Shakira accusa il Fisco spagnolo: "Bruciata al rogo con una campagna di diffamazione, l'accordo di patteggiamento solo per proteggere i miei figli". Così la popstar colombiana ha rotto il silenzio in una lunga lettera inedita pubblicata da El Mundo, nella quale racconta la sua versione sui problemi con il Fisco e i motivi per i quali nel novembre 2023 ammise di aver evaso 14,5 milioni di euro nelle dichiarazioni dei redditi fra il 2012 e 2014, accettando il pagamento di una multa milionaria per evitare una condanna e il carcere. 

Bruciata al rogo

  "Il processo del Fisco, il divorzio mediatico erano uno spettacolo troppo allettante per perderselo. Ma la cosa più frustrante è stata verificare che un'istituzione dello Stato sembrava più interessata a bruciarmi pubblicamente sul rogo che ad ascoltare le mie ragioni", scrive nella missiva.

Pregiudizi machisti

  La cantante definisce "artificiosa" la ricostruzione del Fisco per dimostrare che aveva residenza fiscale in Spagna dal 2011 "e così creare doveri che non esistevano". Assicura che viaggiava in Spagna per la sua relazione con Gerard Piqué, allora calciatore del Barcellona F.C, e "non per vocazione di permanenza" nel Paese, come affermarono gli ispettori del Fisco iberico. "Una strategia" cui "sottende un pregiudizio maschilista, rileva Shakira, che denuncia "un machismo strutturale che dà per scontato che una donna può solo seguire un uomo, anche quando non le conviene. Un machismo - rincara la superstar colombiana - che sopravvive in settori della burocrazia statale in una società che, per fortuna, la pensa diversamente".

Prepotenza di Stato

  Nel definire "infantile e moralista" la versione data dai tecnici dell'Agenzia Tributaria, la stella del pop latino assicura che "la realtà era molto diversa: io ho sempre assolto i miei doveri. Le mie finanze", assicura: "sono state indagate da istituzioni poco sospette come la Casa Bianca o l'Irs", l'agenzia tributaria degli Stati Uniti, "e approvate da altri Paesi dell'Unione Europea", che "non hanno mai trovato la minima traccia di illegalità".

L'artista colombiana non risparmia critiche al Fisco iberico, sostenendo che è ormai abituale la "prepotenza di Stato" in casi di presunta evasione fiscale che coinvolgono personaggi celebri.

"Le cose non si risolvono bruciando sul rogo una figura pubblica all'anno. Non è la stessa cosa intimidire che convincere la gente", rileva.

Ho patteggiato per i miei figli

  Per quanto riguarda la decisione di chiudere un accordo con l'Agenzia tributaria per evitare una denuncia penale, assicura che il principale motivo fu quello di "proteggere i miei figli". "Ho bisogno che si sappia che le decisioni che presi furono per proteggerli, per restare al loro fianco e continuare con la mia vita. Non per codardia o colpevolezza", scrive Shakira nel lungo J'accuse.
Per chiudere i conti con il Fisco, la superstar colombiana ha ammesso una frode di 14,5 milioni ai danni dell'erario, per la quale è stata condannata dal tribunale di Barcellona a tre anni e ha accettato di pagare la multa in cambio della riduzione della pena per evitare di andare in prigione. Il tribunale ha ratificato l'accordo chiuso dalla sua difesa con l'accusa, che chiedeva per Shakira 8 anni di carcere. 

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