"Shining", le immagini del capolavoro del brivido di Stanley Kubrick
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Uscito per la prima volta nel 1980 il film tratto dal romanzo di Stephen King sarà nelle sale il 7, 8 e 9 ottobre in versione restaurata
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A quasi 45 anni dalla sua uscita nelle sale italiane torna al cinema "Shining", il capoIavoro del brivido diretto e co-sceneggiato da Stanley Kubrick e interpretato da Jack Nicholson e Shelley Duvall, quest'ultima scomparsa pochi mesi fa. Il film, tratto dall'omonimo romanzo di Stephen King sarà in sala il 7, 8 e 9 ottobre in una versione restaurata in 4K. Tre giorni per ritrovare i corridoi dell’Overlook Hotel in cui il piccolo Danny (Danny Lloyd) corre con il suo triciclo, l'istrionico Nicholson nei panni del tormentato scrittore Jack Torrance e l'indimenticata Duvall in quelli della moglie Wendy in uno dei film più inquietanti di sempre.
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Considerato da molti come uno degli horror più belli sempre, "Shining" ha dovuto in realtà fare i conti con le durissime critiche di Stephen King, che lo ha sempre considerato un tradimento del suo romanzo, al punto da mettere la firma su un rifacimento in miniserie tv diretta da Mick Garris nel 1997, sicuramente più aderente al racconto scritto ma nemmeno paragonabile al film di Kubrick a livello di qualità cinematografica.
A meno che non si sia devoti dell'opera dello scrittore americano, di fronte al risultato finale il fatto che Kubrick si sia preso delle libertà a livello di sceneggiatura è un peccato quasi veniale. E pensare che quello che oggi viene considerato un gioiello della cinematografia, all'epoca della sua uscita venne pesantemente stroncato dalla critica, sia per l'eccessiva lentezza sia per la recitazione dei protagonisti, considerata troppo sopra le righe. Addirittura ottenne delle nomination ai Razzie Awards per la peggior regia e la peggiore attrice.
Gli esterni dell'Overloook Hotel furono girati al Timberline Lodge, un albergo sul monte Hood in Oregon, andato in fiamme nella primavera di quest'anno. I proprietari, temendo che poi nessuno avrebbe più voluto alloggiare in quella camera, chiesero a Kubrick di cambiare il numero della stanza 217, in cui nel romanzo venivano uccise le due gemelle. Il regista la modificò così nella camera 237 che nell'hotel reale in realtà non esiste.
Diverse le scene entrate nella storia del cinema: dal meraviglioso carrello che segue il piccolo Tommy che corre con il triciclo lungo i corridoi dell'albergo, all'inquietante incontro con le gemelle morte, passando per l'agghiacciante presenza nella stanza 237 e al furibondo e sardonico Jack Nicholson che distrugge a colpi di ascia (andata all'asta per migliaia di dollari) la porta della stanza dietro la quale si è barricata la moglie. Per non parlare della frase che Jack Torrance scrive ossessivamente su tutte le pagine di quello che dovrebbe essere il suo romanzo: "All Work and No Play Makes Jack a Dull Boy". La frase che Jack Nicholson in preda alla follia scrive ripetutamente alla macchina da scrivere, in ogni edizione straniera del film ha un diverso significato. Se l'originale è "Solo lavoro e niente svago rendono Jack un ragazzo triste", nella versione italiana diventò "Il mattino ha l'oro in bocca", in quella tedesca "Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi" e in quella spagnola "Anche se ti alzi più presto non farà giorno prima".