CANZONE SENZA TEMPO

Silvia Mezzanotte e Carlo Marrale: "Per i 40 anni di 'Vacanze romane' l'abbiamo riportata alla sua essenza"

I due artisti celebrano i 40 anni del successo dei Matia Bazar, di cui sono stati entrambi componenti, con una nuova versione. Tgcom24 li ha intervistati 

di Massimo Longoni
24 Giu 2023 - 10:04
 © Ufficio stampa

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Silvia Mezzanotte e Carlo Marrale celebrano i 40 anni di "Vacanze romane", straordinario successo dei Matia Bazar, con una nuova versione acustica e a due voci. "L’unico modo che avevamo di rivisitare un capolavoro di questo tipo era di proporla con la chitarra e le due voci - dicono a Tgcom24 -. L'abbiamo riportata alla versione primigenia esaltando una melodia che è immortale".

Silvia Mezzanotte e Carlo Marrale sono stati due pezzi importanti della storia dei Matia Bazar, anche se in tempi diversi. Marrale ne è stato il fondatore e l’anima compositiva fino al 1993, quando decise di lasciare per seguire una carriera solista. Mezzanotte invece è stata la voce nella seconda (o forse terza) vita del gruppo, quando, dopo la morte di Aldo Stellita nel 1997, della formazione storica rimase solo Giancarlo Golzi che decise di proseguire l’avventura della band richiamando Piero Cassano, che dal gruppo era uscito nel 1982, aggiungendo il polistrumentista Fabio Perversi e, per l’appunto, Silvia Mezzanotte.

Quello che non si sarebbe potuto immaginare è che Marrale e Mezzanotte si sarebbero poi ritrovati per scoprirsi anime gemelle e portare avanti un pezzo di quella storia (mentre Perversi prosegue con il nome Matia Bazar). Dopo più di due anni di concerti insieme eccoli così a rivisitare “Vacanze romane”. Contenuta nell'album "Tango" e presentata al Festival di Sanremo del 1983, la canzone è entrata a buon diritto nella storia della musica italiana. Per celebrarla Mezzanotte e Marrale hanno anche fatto un flash mob nelle strade di Roma. "E' stata una cosa molto carina - spiega Silvia Mezzanotte -. In una serie di location differenti di Roma, siamo arrivati come due artisti di strada portando la canzone tra la gente. E’ stato bellissimo perché dal Gianicolo al Colosseo abbiamo riportato la canzone alla città che l’ha ispirata e alla gente che l’ha resa così importante".

Avete riportato la canzone a Roma e alla gente mentre con la vostra nuova versione l’avete riportata a una versione essenziale.

Carlo Marrale: L’abbiamo riportata alla versione primigenia, di come è nata. In questo modo abbiamo evidenziato ancora di più la semplicità e la sintesi di una melodia che, mi permetto di dirlo, è immortale. 

La versione originale era molto diversa, figlia del suo tempo, grazie alla produzione di Roberto Colombo e alle tastiere di Mauro Sabbione, scomparso da poco. 

Sì, aveva un arrangiamento all’altezza dei tempi che sfruttava molto l’elettronica. Invece questa melodia retrò, molto struggente, era senza tempo. Io quando compongo lo faccio solo per me, senza pensare alle mode del momento. Adesso però quando scrivo qualcosa tengo sempre presente la voce di Silvia Mezzanotte che è duttile come l’oro.   

La nuova versione è figlia dello spettacolo che portate in giro insieme? 

Silvia Mezzanotte: Faccio un piccolo passo indietro. Prima del Covid ci siamo incontrati nella hall di un albergo, mentre entrambi eravamo reduci da concerti. Ci siamo riconosciuti, abbracciati e immediatamente ci siamo messi a suonare qualcosa insieme. Lì è scattata la scintilla. Abbiamo scoperto subito l’affinità del nostro canto. E abbiamo deciso di fare qualcosa insieme. Portiamo in giro sia una versione acustica che una più pop rock. Quella acustica ci ha fatto pensare che l’unico modo che avevamo noi di rivisitare un capolavoro di questo tipo era di proporla con la chitarra e le due voci.

Carlo cosa ricordi del momenti in cui l’hai scritta?

Intanto la gestazione è stata molto lunga, la prima cellula melodica mi è venuta in mente nel 1970. Poi l’ho rimossa, in realtà solo apparentemente. Dieci anni più tardi eravamo a un festival ad Asiago e nell’hotel in cui alloggiavamo c’era un pianoforte e mi sono messo a strimpellare. Magicamente sono risuonate queste note, che sono quelle della strofa. Ho iniziato a lavorarci nel tragitto tra Asiago e la Sicilia, dove avevamo la tappa seguente, con una tastierina di quelle che iniziavano a uscire in quegli anni.

Quando il pezzo ha preso la sua forma definitiva?

Mi mancava ancora il ritornello in realtà. E questo è venuto grazie a Claudio Cecchetto. All’epoca ci vedevamo spesso e mi aveva chiesto un jingle per Radio Deejay che stava lanciando in quel periodo. Tra quelli che ho proposto c’era proprio la melodia del ritornello di “Vacanze romane”. Come jingle per la radio era completamente fuori target ma lui ascoltando mi ha detto “questo è bellissimo, varrebbe la pena farci qualcosa”. E mi è scattata l’illuminazione: ho messo insieme le due parti di canzoni che avevo e stavano perfettamente. E’ stata l’ultima canzone a entrare nell’album “Tango”.

E invece per Silvia Mezzanotte cosa ha rappresentato “Vacanze romane”?

Quando è uscita ero un’adolescente e ho riconosciuto immediatamente la bellezza, l’eleganza. Per me i Matia Bazar nel 1983 a Sanremo non erano artisti in gara, erano artisti internazionali. Ha rappresentato melodia e avanguardia. Ci sono delle finezze anche nel testo poi che cogli cantandola, come “Roma Antica Città” che cantandola di un fiato diventa “Romantica Città”. In questi anni l’ho fatta mia e ho voluto fortemente questo anniversario come ho voluto che l’arrangiamento fosse questo, per far uscire la particolarità del duo vocale. Posto che la versione originale che è un capolavoro e per questo intoccabile, con la vocalità di Antonella Ruggiero. La nostra versione è avanguardisticamente vintage. 

Una delle differenze nella nuova versione è che la prima strofa è cantata bassa. Come mai?

Silvia Mezzanotte: E’ stata una richiesta di uno dei nostri collaboratori più stretti, Riccardo Cherubini, che è il direttore artistico del nostro spettacolo. Pensava che valesse la pena di mettere  in evidenza anche la parte un po’ più scura della mia vocalità, anche per differenziarla da tante altre versioni. E Carlo ha approvato.

Carlo hai detto che scrivi anche per Silvia. Cosa bolle in pentola?

Di canzoni ne ho veramente tante, appena troveremo un po’ di tempo sceglieremo con Silvia quelle più congeniali per questo sodalizio vocale. 

Silvia Mezzanotte: Carlo spesso mi fa ascoltare cose nuove. Stiamo definendo cosa può essere più adatto alla doppia vocalità. Ma non abbiamo né una scadenza né problematiche di tempo. Però stiamo lavorando anche sullo spettacolo teatrale e sulla riedizione di grandi classici che possa contemplare anche alcune cose nuove importanti. Ma con molta serenità.

Marrale: Con una calma olimpica! 

Mezzanotte: Sì, lui ama le sue canzoni come fossero dei figli e tende a proteggerle, però adesso questi figli è ora di lasciarli camminare nel mondo.

Marrale: E’ vero, sono un po’ pigro ma adesso devo accelerare un attimo.

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