La band guidata dal sassofonista Shabaka Hutchings presenta dal vivo il quarto album "Black to the future", ultimo atto della propria carriera. Partenza dal Circolo Magnolia di Milano
Colore, calore, passione e vitalità. Sono gli elementi messi in campo dai Sons of Kemet nei loro album che si intrecciano con il jazz, la cultura afro-caraibica, la militanza e l'identità nera. "Black to the future!" è il titolo del loro ultimo lavoro, che rappresenta la sintesi perfetta dell'approccio alla musica di questa super band londinese, vincitrice del Mobo Award 2021 come "Best Jazz Act". La band è guidata dalla fulgida stella del new jazz, il sassofonista Shabaka Hutchings, leader di altre premiate formazioni come Shabaka & The Ancestors e The Comet is Coming.
Accanto al sax di King Shabaka, la band schiera la tuba di Theon Cross e ben due percussionisti, Edward Wakili-Hick e Tom Skinner (impegnato anche con gli Smile di Thom York). Dopo i tre precedenti album ("Burn del 2013, "Lest We Forget What We Came Here To Do" del 2015, "Your Queen Is A Reptile" del 2018), il quarto lavoro in studio pone sempre in primo piano il recupero di tematiche e simbologie ancestrali afrofuturiste, calate nella realtà contemporanea e proiettate nel futuro.
Come ha spiegato Shabaka Hutchings, si tratta di un poema sonoro frutto di "rabbia, frustrazione e percezione emerse dopo la morte di George Floyd e le proteste di Black lives matter". Un album che ha un chiaro messaggio generale, "affinché l’umanità possa progredire dobbiamo comprendere cosa significa essere Black to the Future".
Il passaggio in Italia del loro tour mondiale sarà un occasione da non perdere visto che la band ha recentemente comunicato lo scioglimento al termine della tournée, dopo 10 anni di carriera trascorsi tra palco e studio. Per il qurtetto britannico, partenza dal Circolo Magnolia di Milano il 21 luglio, per poi toccare Firenze, Trento, Fano, Roma e il Locus Festival in Puglia.